La vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris incontrerà il membro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz alla Casa Bianca lunedì, nell’ambito dell’impegno di Washington per un accordo di cessate il fuoco temporaneo in modo da far entrare più aiuti umanitari a Gaza e per liberare gli ostaggi.
“La vicepresidente ribadirà che le vittime civili devono essere ridotte”, ha anticipato un funzionario della Casa Bianca. Harris intende inoltre esprimere preoccupazione per la sicurezza delle persone a Rafah e “l’importanza di creare un orizzonte politico di speranza per il popolo palestinese”.
La visita di Gantz negli USA – dove oltre a quello con Harris ci saranno colloqui con il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan e membri del Congresso, sia democratici che repubblicani – non è però piaciuta al premier Benjamin Netanyahu. Secondo quanto riferisce la radio pubblica Kan, ‘Bibi’ avrebbe giudicato fuori luogo la decisione di Gantz di partire senza consultarlo in anticipo.
Il premier avrebbe dato istruzione all’ambasciata israeliana a Washington di non assistere il ministro – e quindi l’ambasciatore Mike Herzog, secondo Kan, non parteciperà, a quegli incontri.
Gantz, capo del partito centrista ‘Unità nazionale’ ed ex ministro della Difesa, ha spiegato che l’obiettivo della sua visita oltreoceano è quello di rafforzare i legami strategici con gli Stati Uniti. Nella sua agenda c’è anche la liberazione degli ostaggi a Gaza e un accordo politico con il Libano tale da rimuovere la minaccia degli Hezbollah lungo la frontiera con Israele. Al ritorno in Israele, Gantz compirà inoltre un breve stop diplomatico a Londra.
Intanto al Cairo, in Egitto, continuano i negoziati tra rappresentanti di Hamas, del Qatar e degli Stati Uniti per negoziare su tregua e rilascio ostaggi a Gaza. Un alto funzionario della milizia islamista palestinese ha affermato che una tregua nella Striscia di Gaza è possibile “entro 24-48 ore” qualora Israele accettasse le richieste del movimento.
“Se Israele accetta le richieste di Hamas, che includono il ritorno degli sfollati palestinesi nel nord di Gaza e un aumento degli aiuti umanitari, ciò può aprire la strada a un accordo entro le prossime 24-48 ore”, ha detto la fonte anonima.
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