Se l’Occidente dovesse inviare truppe in Ucraina, la guerra nucleare potrebbe essere una conseguenza ineludibile. A giurarlo è stato giovedì il presidente russo Vladimir Putin durante il suo discorso annuale sullo stato della Nazione.
Parlando pochi giorni il secondo anniversario dello scoppio del conflitto, il leader del Cremlino si è reso protagonista di un’accesa arringa contro l’Occidente per aver istigato il conflitto, elogiando al contempo la resilienza dell’economia di Mosca di fronte alle sanzioni occidentali.
“L’Occidente ha sbagliato i calcoli e si è scontrato con la ferma posizione e la determinazione del nostro popolo multinazionale”, ha detto Putin in un discorso di due ore davanti a un pubblico di funzionari governativi, parlamentari ed esponenti della società civile riuniti al centro convegni “Gostiny Dvor” di Mosca, nel centralissimo quartiere di Kitaj-Gorod. “La Russia non permetterà a nessuno di interferire nei suoi affari interni”, ha aggiunto il presidente 71enne (che a marzo verrà pressoché certamente riconfermato per altri 6 anni).
Nel lanciare la sua minaccia nucleare, il leader russo ha citato in particolare la proposta avanzata lunedì scorso dal presidente francese Emmanuel Macron – subito bocciata da Stati Uniti, Germania, Regno Unito e altri Paesi – di inviare truppe di terra in Ucraina occidentale da parte dei membri europei della NATO. Visibilmente alterato, ha così esposto all’Occidente ciò che è accaduto ai leader europei che hanno tentato di invadere la Russia, come Hitler e Napoleone – in entrambi i casi fallendo miseramente e portando al crollo dei rispettivi imperi.
“Ma adesso le conseguenze per i potenziali interventisti sarebbero molto più tragiche”, ha spiegato Putin, secondo cui i funzionari occidentali “pensano che (la guerra) sia un cartone animato“. “Devono rendersi conto che anche noi abbiamo armi che possono colpire obiettivi sul loro territorio. Tutto questo implica il rischio reale di un conflitto con l’uso di armi nucleari e la distruzione della civiltà. Non lo capiscono?”, ha aggiunto.
Quindi l’avvertimento al retrogusto di minaccia: “Le forze nucleari strategiche russe sono in uno stato di piena prontezza”.

Nel lungo discorso c’è stato anche spazio per commentare le clamorose indiscrezioni statunitensi secondo cui Mosca starebbe lavorando per dispiegare armi nucleari nello spazio. L’inquilino del Gran Palazzo del Cremlino le ha derubricate a “uno stratagemma per attirarci in negoziati sulle armi nucleari a condizioni favorevoli solo agli Stati Uniti”. “Alla vigilia delle elezioni presidenziali americane, vogliono semplicemente dimostrare ai loro cittadini e a tutti gli altri che sono ancora loro a governare il mondo”, ha chiosato.
Sul fronte interno, Putin ha elogiato la capacità dell’economia russa di crescere più velocemente della media mondiale, superando nel 2023 quella degli Stati Uniti e di altri Paesi del G-7 nonostante le numerose sanzioni e l’esclusione dai mercati occidentali. Per l’occasione sono stati annunciati anche diversi nuovi progetti di sostegno finanziario alle famiglie e ai giovani russi, oltre a corsi di formazione professionale nel settore dell’alta tecnologia.
L’imperativo categorico rimane però quello di vincere – a tutti i costi – la guerra in Ucraina. “I membri delle forze armate non si ritireranno, non falliranno, non tradiranno“, le parole del leader russo a conclusione della sua arringa.