La madre di Bruce Springsteen, Adele Zerilli, è morta. Lo ha annunciato il cantante sui social media.
La donna, che aveva 98 anni, era affetta da circa 10 anni dal morbo di Alzheimer. Era nata a Brooklyn nel 1925 in una famiglia italoamericana di Bay Ridge. La famiglia Zerilli era originaria di Vico Equense e viveva in un appartamento che Adele condivideva con le due sorelle Dora ed Edda, due zie che saranno sempre presenti nella storia familiare del cantante.
Bruce Springsteen adorava la madre, che lo ha inspirato in tantissime canzoni, e che gli regalò la prima chitarra elettrica quando era bambino, mentre aveva un rapporto difficile con padre. Springsteen ha inserito il cognome di sua madre nella sua canzone sugli immigrati “American Land”, nelle strofe in cui vengono “gridati” alcuni cognomi “i McNicholas, i Posalski, gli Smith, anche gli Zerilli”.
Nel suo libro di memorie, “Born To Run”, stesso titolo che poi ha usato in un suo famosissimo album, Springsteen scrive di come sua madre abbia creato un ambiente amorevole e solidale in famiglia, mentre lavorava come segretaria in un ufficio di avvocati a Frehhold, in New Jersey dove la famiglia si era trasferita, ed era la principale fonte di sostentamento, in netto contrasto con il suo rapporto spesso conflittuale con suo padre Douglas, che dopo aver perso il lavoro, aveva perso la gioia di vivere e curava la sua depressione con l’alcol.
Visualizza questo post su Instagram
“Una donna pratica, concreta, dedicata alla famiglia. Amorevole con tutti noi” scrive il cantante “che dava molta importanza al lavoro, alla dignità, spesso soffrendo grandi privazioni”, in un mondo in cui si dava molta importanza, oltre alla fabbrica in cui lavorava il padre, anche alla religione, tanto che ad ogni tempesta familiare mamma Adele e le zie trascinavano il piccolo Bruce e le sorelle nella macchina parcheggiata davanti casa per sfuggire ai fulmini del padre, e nell’auto tutti insieme pregavano.
Ma Adedele Zerilli non era “solo” la mamma di Bruce Springsteen. Era una donna carica di vitalità italiana. Amava il paese di origine dei genitori che visitava molto spesso. Gli piaceva la musica italiana, le canzoni e la cucina napoletana. Fino a pochi anni fa aveva legami con la cugina Maddalena che abitava a Bonea Vecchia, una frazione di Vico Equense.
Nel 2010, quando l’America sorrideva e apprezzava il contributo degli immigrati, Lee Iacocca, presidente della Ellis Island Foundation, premiò Bruce Springsteen con l’Ellis Island Family Heritage Awards in una cerimonia tenuta nel salone dell’ampio museo dedicato all’immigrazione. Mentre venivano diffuse le note di “Born in the USA” Bruce portò sul palco la madre e le zie che al microfono ricordarono le storie che, quando erano bambine, i genitori raccontavano, del loro viaggio da Napoli, dell’attesa ad Ellis Island, dei cugini del padre che erano già a Brooklyn e avevano fatto “il richiamo”. “L’America fece tornare il sorriso ai miei genitori – ripeteva Adele Springsteen – ci accolse a braccia aperte. L’ho sempre raccontato a mio figlio. Gli ho sempre ripetuto quanto fosse stato fortunato a nascere negli Stati Uniti”.
E lui le ha creduto e ha scritto l’inno agli Stati Uniti “Born in the USA”.