Un numero imprecisato di forze speciali statunitensi si trova attualmente in Israele per assistere nel recupero dei circa 240 ostaggi tenuti prigionieri da Hamas. A dichiararlo è stato martedì il responsabile delle operazioni speciali del Pentagono, Christopher P. Maier.
Secondo alcune fonti interne, gli uomini inviati dal Dipartimento della Difesa ammonterebbero a “diverse decine”, che si aggiungono a una piccola squadra di commando che già si trovava nello Stato ebraico il 7 ottobre per motivi di addestramento.
“Stiamo aiutando attivamente gli israeliani a fare una serie di cose”, ha dichiarato Maier a margine di una conferenza sulle operazioni speciali a Washington. L’assistente del segretario alla Difesa Lloyd Austin ha quindi aggiunto che uno dei compiti principali delle truppe è quello di aiutare Israele “a identificare gli ostaggi, compresi quelli americani”.
Secondo fonti anonime consultate dal New York Times, i commando USA parteciperanno a dei colloqui con le controparti israeliane insieme all’FBI, al Dipartimento di Stato e ad altri esperti di recupero ostaggi del Governo statunitense.
Malgrado alle summenzionate forze speciali non siano state assegnate missioni di combattimento, Maier ha dichiarato che stanno discutendo con le loro controparti israeliane su “quella che sarà una lotta molto complessa” a Gaza. “Lavoreremo con loro il più possibile per aiutarli a consigliare questo tipo di attività”, ha detto Maier.
Washington non è la sola ad aver inviato proprie truppe in Medio Oriente. Diverse nazioni occidentali hanno segretamente dislocato piccole unità delle loro forze speciali in prossimità di Israele, al fine di sostenere eventuali operazioni di salvataggio ed evacuazioni su larga scala dei connazionali da Israele o Libano.