Il sindacato United Auto Workers e Stellantis hanno raggiunto sabato un accordo provvisorio su un nuovo contratto collettivo per mettere fine allo sciopero negli impianti nordmamericani. L’intesa è largamente ispirata alla bozza concordata mercoledì dallo stesso sindacato e dalla Ford, e lascia la General Motors come unico produttore delle Big Three di Detroit a non aver raggiunto un accordo con il sindacato.
L’accordo, secondo l’UAW, prevede aumenti salariali di base del 25% fino all’aprile 2028 e un aumento del salario iniziale fino a oltre 30 dollari l’ora.
Il nuovo contratto, che sarà oggetto alla ratifica degli iscritti, arriva dopo che oltre 14.000 lavoratori delle fabbriche di assemblaggio Stellantis in Michigan e Ohio, nonché dei magazzini di ricambi in tutto il Paese, hanno incrociato le braccia per sei settimane.
“Ancora una volta, abbiamo ottenuto ciò che solo poche settimane fa ci era stato detto essere impossibile”, ha dichiarato il presidente dell’UAW Shawn Fain in un comunicato. “Alla Stellantis, in particolare, non solo abbiamo ottenuto un contratto record, ma abbiamo iniziato a ribaltare le sorti della guerra alla classe operaia americana”.
“Non vediamo l’ora di dare il benvenuto ai nostri 43.000 dipendenti e di riprendere le operazioni per servire i nostri clienti ed eseguire il nostro piano strategico Dare Forward 2030 per mantenere la posizione di Stellantis all’avanguardia dell’innovazione”, ha dichiarato invece Mark Stewart, COO di Stellantis North America.
Circa 40.000 iscritti all’UAW sono in sciopero dallo scorso 15 settembre, data della scadenza dell’ultimo contratto con GM, Ford e Stellantis, chiedendo condizioni economiche e di lavoro migliori. Nel frattempo, centinaia di impianti hanno chiuso in tutto il Paese: l’ultimo, martedì, è stato lo stabilimento di camion full-size della GM ad Arlington, in Texas.