Il World Pasta Day, la Giornata mondiale della pasta, compie oggi 25 anni. E dal 1998 ad oggi, la pasta ha vinto la sua sfida globale, su più fronti. Secondo i dati elaborati da Unione Italiana Food e IPO – International Pasta Organisation, la produzione mondiale oggi sfiora i 17 milioni di tonnellate (+1,8% sul 2021), raddoppiando quasi i 9 milioni del 1998.
Con due costanti: oggi come allora, l’Italia è prima al mondo nella classifica dei Paesi produttori, con 3,6 milioni di tonnellate nel 2022 (+3,2% sul 2021) e un fatturato che sfiora i 7 miliardi di euro (+24,3% sul 2021). L’Italia è anche il Paese che ne mangia di più (con 23kg pro-capite all’anno, precediamo Tunisia con 17 kg e Venezuela con 12 kg), con un totale di 1,3 milioni di tonnellate consumate nel 2022: il 25% della pasta consumata nel mondo e il 75% consumata in Europa sono prodotti da un pastificio italiano. In questi 25 anni la produzione mondiale di pasta è quasi raddoppiata: è passata da 9 a 17 milioni di tonnellate. Secondo i dati di IPO (International Pasta Organisation) sono 40 i Paesi che ne producono in quantità superiori alle 20.000 tonnellate. Allora come oggi, l’Italia guida questo mercato.
E 1 piatto di pasta su 4 mangiato nel mondo – 3 su 4 in Europa – è fatto con pasta italiana. Sono quasi raddoppiati (52 oggi contro i 30 di allora) i Paesi dove si consuma più di 1 kg pro capite di pasta all’anno. In Italia il consumo pro-capite è di 23 chilogrammi, contro i 17 kg della Tunisia, seconda in questa speciale classifica, mentre in Venezuela il consumo di pasta e pari a 13,6 kg. Rispetto a 25 anni fa il mondo mangia sempre più pasta italiana. Secondo elaborazioni di Unione Italiana Food, sono aumentati i Paesi destinatari (oggi quasi 200, +6,4%) ed è triplicata la quota export, passando da 740mila a 2,3 milioni di tonnellate ((+210% in 25 anni e +4,5% sul 2021), rappresentando il 62,7% della produzione.
Più della metà della pasta prodotta in Italia finisce all’estero. Germania, Regno Unito, Francia, Stati Uniti e Giappone si confermano i Paesi più ricettivi, acquistando complessivamente circa il 58% dell’export italiano di paste alimentari (2.187 milioni di euro). Tra i mercati emergenti registrano ottime performance anche Arabia Saudita (+51%), Polonia (+25%) e Canada (+20%).
È di casa nei ristoranti di tutto il mondo e una generazione di cuochi che guardano al futuro puntando su semplicità, genuinità e tradizioni glocal, hanno trovato nella pasta l’ideale punto di contatto tra diverse cucine e territori, per di più senza controindicazioni culturali e religiose. In occasione del World Pasta Day, promosso da Unione Italiana Food e International Pasta Organisation, usando l’hashtag ufficiale #WorldPastaDay25 e menzionando gli account social di WeLovePasta.it food lover, giornalisti, chef e blogger di tutto il mondo sono invitati a celebrare l’evento cucinando il loro piatto di pasta del cuore: tradizionale, innovativo, rivisitato o ispirato al futuro, il protagonista resta l’amore universale per la pasta.
Inoltre, dalle 11 alle 13, sul canale Twitter di We Love Pasta e sul canale Twitter di IPO sarà possibile prendere parte ad un live tweeting in cui si parlerà di pasta, passato e futuro del gusto, tra curiosità e nuove tendenze. L’anno scorso oltre 300 milioni di persone in tutto il mondo hanno condiviso l’hashtag su Twitter e sono stati pubblicati oltre 40mila contenuti sui social ispirati alla pasta.