Mark Meadows, l’ex capo dello staff della Casa Bianca quando Donald Trump era presidente, ha ottenuto dallo Special Counsel Jack Smith l’immunità per testimoniare sotto giuramento nel caso in cui l’ex presidente è stato incriminato per il suo tentativo di ribaltare il risultato elettorale delle elezioni presidenziali del 2020. Lo ha riferito nel tardo pomeriggio ABC News, citando fonti anonime. ABC News aggiunge che Meadows ha informato la squadra di Smith di aver ripetutamente detto a Trump dopo le elezioni che le accuse delle frodi elettorali erano infondate. Meadows ha parlato con gli investigatori di Smith almeno tre volte ed è comparso una volta davanti a un gran giurì federale che indagava sui presunti sforzi di Trump per mantenere il potere.
Smith ha accusato Trump ad agosto di quattro reati per aver tentato di interferire nel conteggio dei voti e aver tentato di bloccare la certificazione di Joe Biden come vincitore delle elezioni presidenziali americane del 2020. Trump si è dichiarato non colpevole.
Meadows sarà un testimone significativo al processo di Trump, che dovrebbe iniziare nel marzo 2024.
Questa mattina in un altro tribunale, quello di Atlanta, un terzo ex avvocato di Donald Trump si è dichiarato colpevole dei tentativi di sovvertire il risultato elettorale in Georgia alle presidenziali del 2020.
Jenna Ellis è la quarta dei 19 coimputati del procedimento giudiziario avviato dalla contea di Fulton a dichiararsi colpevole in un accordo raggiunto con i pubblici ministeri. È stata incriminata per aver redatto una lettera destinata agli alti funzionari dello Stato della Georgia in cui dichiarava che i risultati delle elezioni statali erano illegittimi.
Jenna Ellis si è dichiarata colpevole di favoreggiamento e favoreggiamento di false dichiarazioni. E anche per lei, come è stato per gli altri due avvocati Sidney Powell e Kenneth Chesebro, i pubblici ministeri l’hanno chiesto al magistrato di condannarla a cinque anni di libertà vigilata e di pagare una multa di 5.000 dollari a titolo di restituzione. Jenna Ellis deve anche scrivere una lettera di scuse allo stato della Georgia e dovrà testimoniare in tutti i procedimenti giudiziari.
Questa mattina, tra le lacrime, durante la fase del patteggiamento ha detto al magistrato: “Se avessi saputo allora quello che so adesso, avrei rifiutato di rappresentare Donald Trump nelle sfide post-elettorali”.
Ex consulente legale senior della campagna di Donald Trump, Jenna Ellis è stata censurata lo scorso mese di marzo dalla Colorado Bar Association, l’ordine degli avvocati del Colorado, lo Stato in cui principalmente pratica la sua professione, per aver fatto “dichiarazioni sconsiderate, consapevoli o intenzionali” mentre lavorava come avvocato di Trump. Nella decisione dell’ordine degli avvocati c’è scritto che le dichiarazioni di Jenna Ellis a nome di Donald Trump hanno “minato la fiducia dell’elettorato americano nelle elezioni presidenziali, violando il suo dovere di sincerità nei confronti del pubblico”.
Questa mattina Jenna Ellis ha accusato “avvocati con molti più anni di esperienza di me” di averla volutamente mal consigliata e di non averle fornito informazioni complete e adeguate relative al caso. “Quello che non ho fatto, ma che avrei dovuto fare – ha detto piangendo al magistrato durante l’udienza per il patteggiamento – è stato assicurarmi che i fatti che gli altri avvocati sostenevano fossero veri. Ho creduto a quanto affermavano senza controllare la verità delle loro affermazioni”.
Anche un quarto coimputato, Scott Hall, ha patteggiato con i pubblici ministeri alla fine di settembre. La Ellis è una dei tanti coimputati di Trump che non hanno ricevuto alcuna assistenza finanziaria dall’ex presidente o dai gruppi pro-Trump, nonostante la cieca devozione all’ex presidente dopo la sua sconfitta elettorale.