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Terzo convoglio umanitario arrivato a Gaza: Hamas libera altri due ostaggi

Fonti Casa Bianca: ora il flusso sarà "continuo"

Un terzo convoglio di aiuti umanitari è entrato nella Striscia di Gaza dall’Egitto attraverso il valico di Rafah, dove poco dopo Hamas ha rilasciato altri due ostaggi: si tratta di due donne israeliane.

Il responsabile della Mezzaluna Rossa egiziana nel Sinai settentrionale, Khalid Zayed, ha dichiarato alla Deutsche Presse-Agentur (dpa) che lunedì è previsto l’ingresso di 40 camion che trasporteranno cibo, medicine e altri rifornimenti forniti dall’Egitto, da altri Paesi e da organizzazioni internazionali.

Le consegne umanitarie attraverso Rafah sono iniziate sabato scorso, dopo che le controversie sulle procedure di ispezione degli aiuti e i bombardamenti sul lato di Gaza del confine avevano lasciato gli aiuti bloccati in Egitto.

Sabato sera altri 17 camion carichi di “acqua, cibo ed attrezzature mediche” erano arrivati in soccorso della popolazione palestinese, secondo un comunicato del ministero della Difesa israeliano. “Tutto il contenuto è stato ispezionato dal personale di sicurezza israeliano prima di entrare a Gaza” aggiunge il comunicato.

Altri venti camion di aiuti umanitari Onu erano entrati attraverso il valico di Rafah sabato mattina, “una goccia nel mare” secondo le agenzie dell’Onu che continuano a chiedere interventi per gli oltre due milioni di civili palestinesi a Gaza, da oltre due settimane senza acqua né corrente. L’ingresso degli aiuti è un primo tentativo di fermare la crisi umanitaria nella Striscia, mentre l’esercito israeliano continua a bombardare il territorio palestinese e scambia colpi anche con Hezbollah al confine con il Libano.

Israeli reservists prepare next to armored personnel carriers (APCs) at a military camp near Beer Sheva, Israel, 09 October 2023 – ANSA/EPA/ABIR SULTAN

Secondo fonti israeliane, l’ingresso dei nuovi camion dell’Onu è avvenuto per le pressioni dell’amministrazione Biden.

Fonti statunitensi dicono inoltre che il flusso degli aiuti ora sarà continuo. Il presidente Joe Biden ha parlato con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, spiega la Casa Bianca, esprimendo soddisfazione per l’ingresso dei due convoglio di aiuti umanitari. Secondo fonti Usa, “I due leader hanno affermato che ci sarà ora un flusso continuo di assistenza essenziale per Gaza”.

Dagli aiuti resta per ora escluso il carburante che sarebbe però necessario a far funzionare le centrali elettriche ed idriche. Israele ha tagliato le forniture dal 7 ottobre, giorno del terribile attacco del movimento estremista Hamas, al governo nella Striscia di Gaza, che ha ucciso oltre 1.400 israeliani oltre a portare a Gaza 210 ostaggi.

I morti palestinesi in due settimane di bombardamenti sono invece ormai oltre 4.700. Più di 265 morti nelle ultime 24 ore, fra cui 117 bambini secondo il ministero palestinese della Salute, controllato da Hamas. In tutto, i bambini morti a gaza dal 7 ottobre sarebbero oltre 1.800.

Secondo quanto riporta la CNN, alcuni bambini sono arrivati agli obitori con il loro nome scritto sui polpacci dai genitori, per facilitarne l’identificazione in caso di uccisione. Tre ragazzini e un bimbo di pochi anni uccisi nei raid della notte scorsa, secondo le immagini trasmesse dal network americano, avevano il loro nome scritto in arabo sulle gambe quando sono arrivati all’obitorio dell’ospedale Martiri di Al Aqsa.

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