Travis King, il soldato statunitense che lo scorso luglio ha arbitrariamente oltrepassato il confine con la Corea del Nord, è stato accusato dall’esercito USA di vari reati, tra cui diserzione, aggressione di compagni di truppa e richiesta di materiale pedopornografico.
Dopo essere stato arrestato dalle autorità di Pyongyang in estate, il soldato di seconda classe King, 23 anni, è stato liberato alla fine di settembre e preso in custodia dagli americani in Cina.
Secondo la NBC, King è accusato di otto capi d’imputazione: in primis di diserzione, ma anche di aver sollecitato un utente di Snapchat a produrre materiale pedopornografico e di aver posseduto un video di quello che sembra essere un minore impegnato in una condotta sessualmente esplicita. Tra le altre accuse, nell’ottobre 2022 King avrebbe tentato di fuggire dalla custodia militare statunitense, lasciando la base dopo il coprifuoco, colpendo altri militari e bevendo alcolici contro le regole, si legge nel documento.
Il 18 luglio, King sarebbe dovuto finalmente rientrare negli Stati Uniti dopo aver trascorso 48 giorni in una prigione sudcoreana per distruzione di proprietà pubblica. All’aeroporto di Seul, tuttavia, il soldato semplice era riuscito a sfuggire alla sorveglianza dei commilitoni e si era recato al confine tra le due Coree, attraversando la famigerato Zona Demilitarizzata (DMZ) verso nord. A fine settembre, King è stato espulso dal Nord e riconsegnato agli americani in un Paese terzo (la Cina).
Gli avvocati dell’imputato sostengono che la sua non sia stata una diserzione. “Chiediamo alla gente di essere imparziale e di non giudicare”, ha detto Franklin D. Rosenblatt, che in passato ha rappresentato Bowe Bergdahl, ex soldato dell’esercito che si è dichiarato colpevole di diserzione dopo essere stato catturato dai talebani nel 2009.