Tra Emilia-Romagna e Stati Uniti la cooperazione non fa che aumentare. L’aree di interesse crescono e tra i tradizionali settori del food e del turismo prendono sempre più spazio anche il digitale, i big data, il supercalcolo, l’aerospazio, il biotech e la meccanica.
Uno scambio che commercialmente ha portato alla regione, solo nel 2022, 10.4 miliardi di euro grazie all’export e un un saldo commerciale positivo di 9 miliardi.
Numeri di cui si è parlato a lungo durante il weekend costruito attorno al Gala della National Italian American Foundation, che quest’anno ha avuto come regione d’onore proprio l’Emilia Romagna. Presente il Presidente Stefano Bonaccini, che ha ricordato il grande lavoro portato avanti negli ultimi anni per rafforzare il posizionamento internazionale della regione e costruire solide relazioni con le aree più avanzate del mondo, e Stefano Domenicali, CEO della Formula 1 premiato durante il Gala.

“Gli Stati Uniti sono un partner fondamentale in campo commerciale e industriale – ha detto Bonaccini – ma anche un interlocutore primario per il nostro sistema della ricerca, dell’innovazione e del trasferimento delle conoscenze. Tutto ciò è possibile anche grazie anche a solidi legami storici e culturali e a una vasta comunità di origine italiana ed emiliano-romagnola”. Come quella dei Valtaresi, che ogni anno a New York si riuniscono grazie all’organizzazione della Valtarese Foundation.
A pochi mesi dalle visite istituzionali in Texas, Pennsylvania e New York (dove l’Emilia Romagna ha avuto un ruolo predominante durante il Fancy Food), la missione della regione ha promosso i suoi punti di forza in un ricco programma di iniziative. Bonaccini ha menzionato ad esempio il Tecnopolo di Bologna, con il supercomputer Leonardo e il Data Center del Centro meteo europeo, la Data Valley emiliano-romagnola, le Reti regionali dei Tecnopoli, dell’Alta Tecnologia e dell’Alta Formazione, così come la Motorvehicle University of Emilia-Romagna, che vede insieme tutti i grandi marchi motoristici della Motor Valley emiliano-romagnola e i cinque Atenei regionali: Bologna, Modena e Reggio Emilia, Parma e Ferrara.
Oltre alla tecnologia e all’innovazione, Bonaccini ha anche raccontato agli americani le eccellenze della Food Valley sviluppate con il progetto FoodER, omologo di Muner nel comparto agroalimentare, nato per realizzare il primo polo dell’alta formazione in campo enogastronomico, senza dimenticare le tante peculiarità in campo storico, culturale, paesaggistico.
A Washington Bonaccini, accompagnato dall’assessore a Turismo e Infrastrutture Andrea Corsini, ha poi visitato Capitol Hill, sede del Congresso americano, prima di incontrare l’ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti Mariangela Zappia, che ha ospitato nella sua residenza (Villa Firenze) un ricevimento per mettere in contatto mondo politico, diplomatico e imprenditoriale.