Jill Biden ha stupito tutti. La First Lady, ospite d’onore della 48ª edizione del gala annuale della National Italian American Foundation, ha parlato agli ospiti del gala delle sue radici italiane e del grande legame che ancora sente con l’Italia.
“Ho portato i valori del paese d’origine dei miei nonni con me alla Casa Bianca. Ed è per me un onore assoluto servire come prima First Lady italoamericana”, ha detto Jill. “I valori dei nostri antenati vivono, respirano e battono in ognuno di noi. In ogni artista e sognatore che ci spinge oltre i limiti dell’immaginazione, in ogni avvocato e sostenitore che combatte le ingiustizie, in ogni imprenditore che accoglie i clienti con il calore di casa, nei figli, nei nipoti e nei pronipoti che mettono le spalle al muro e trovano il coraggio, anche quando hanno più paura. E abbiamo mantenuto vivi questi valori anche quando i siciliani sono stati trascinati fuori dalle loro celle e uccisi a New Orleans da una folla inferocita, anche quando sono stati affissi cartelli che dicevano “Gli italiani non devono fare domanda”, anche in famiglie come la mia, dove mio padre non è mai stato accettato dalla famiglia di mia madre perché era italiano”.
Un racconto in cui la First Lady ha coinvolto anche Joe Biden, che “sta lavorando per costruire su ciò che questa comunità ha realizzato e per aiutare noi, e tutte le comunità, a continuare a raggiungere il futuro luminoso che i nostri antenati stavano cercando”.
Ed è stato proprio dopo il riferimento al marito che Jill ha fatto l’annuncio a sorpresa. “Chi meglio di mio marito può raccontarvelo? Signore e signori, Joe Biden”.
Il presidente è così entrato a sorpresa nella stanza in cui sedevano più di ottocento tra diplomatici, imprenditori, uomini d’affari ed eccellenze italiane, scegliendo di fermarsi per quello che fonti della casa bianca hanno definito “uno stop inaspettato”.
“Gli italoamericani hanno fatto molto per gli Stati Uniti”, ha detto Biden, che ha poi scherzato su come a Claymont, il luogo in cui è cresciuto, vivesse una grande comunità di italiani. “Se il tuo nome non finiva per ‘o’ avevi un problema”. Biden si è poi detto orgoglioso di essere stato il primo non italiano ad aver vinto il premio “Sons of Italy”, prima di fermarsi a parlare con l’ambasciatrice italiana a Washington Mariangela Zappia salutata con un caloroso abbraccio.
Durante la serata, la NIAF ha celebrato la regione Emilia Romagna contando sulla presenza del Presidente Stefano Bonaccini e premiando il CEO della Formula 1, originario di Imola, Stefano Domenicali.
“Sono orgoglioso di rappresentare l’Emilia-Romagna in un appuntamento così importante e prestigioso – ha detto Bonaccini – sono qui insieme a tanti emiliano-romagnoli la cui storia e vita professionale raccontano quella di Gruppi, attività e marchi che portano la nostra regione ovunque a livello internazionale. I legami tra gli Usa e l’Emilia-Romagna, le sue imprese, le sue Università i suoi centri di ricerca sono profondi e solidi”.
Premiati anche Gerry Cardinale, Founder e Managing Partner RedBird Capital Partners e Veronica Berti Bocelli, CEO of Almud Music Editions e Vice-Chair della Andrea Bocelli Foundation.