“Così come l’ISIS è stato sconfitto, anche Hamas sarà sconfitto”, ha dichiarato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante una conferenza stampa congiunta con il segretario di Stato Anthony Blinken, inviato dal presidente Biden a Tel Aviv per riaffermare personalmente i stretti legami tra i due paesi e cercare di prevenire una guerra più ampia dopo l’attacco del 7 ottobre, che ha cambiato per sempre la storia di Israele.
Gli Stati Uniti hanno condannato fermamente gli attacchi di Hamas e hanno già proposto un corridoio umanitario per i civili nella Striscia di Gaza. Inoltre, stanno seguendo da vicino i negoziati per il rilascio degli ostaggi catturati da Hamas, dopo che i militari israeliani hanno circondato la Striscia di Gaza, chiudendo gli acquedotti e bloccando la centrale elettrica. Il ministro israeliano dell’Energia e delle Infrastrutture, Israel Katz, ha comunicato a Blinken che l’assedio di Gaza non sarà revocato fino a quando i 120 ostaggi presi da Hamas non saranno rilasciati, di cui una quindicina potrebbero essere cittadini americani o israeliani con doppia cittadinanza.
Mentre aerei ed elicotteri israeliani continuano a bombardare le postazioni di Hamas da cui vengono lanciati i missili, c’è molta preoccupazione per un’operazione terrestre da parte dei militari israeliani nella Striscia. Migliaia di soldati e carri armati sono stati posizionati lungo il confine con la Striscia.
Blinken ha affermato che Israele rispetta il diritto internazionale e si impegna a evitare vittime civili, cercando di garantire un passaggio sicuro ai civili di Gaza. Il capo della diplomazia americana ha più volte rassicurato Netanyahu che gli Stati Uniti sono stretti alleati e che continueranno ad aiutare militarmente ed economicamente Israele. “Siamo qui con voi. Non vi abbandoneremo,” ha dichiarato il segretario di Stato. “Siamo ispirati dal coraggio di Israele e esprimiamo solidarietà ai volontari del kibbutz che sono intervenuti per difendere i propri vicini. Sappiamo che siete già abbastanza forti da potervi difendere da soli, ma noi, e questo è un messaggio che vi porto dal presidente Joe Biden, saremo al vostro fianco se necessario. Abbiamo già inviato aiuti avallati dal Congresso. Israele ha il diritto di difendersi, ma qualsiasi perdita civile è da condannare. È un momento difficile, non solo per Israele ma per il mondo,” ha aggiunto Blinken.
Nel suo discorso, Blinken ha anche condiviso una nota personale: “Sono venuto qui non solo come segretario di Stato, ma anche come ebreo,” ha detto, ricordando di avere un nonno sfuggito ai pogrom e un altro sopravvissuto ai campi di concentramento.
Blinken ha anche commentato le fotografie pubblicate dal Jerusalem Post dei corpi dei bambini bruciati e decapitati durante l’assalto di Hamas al kibbutz di Kfar Aza. “È semplicemente depravazione nel peggiore dei modi immaginabili,” ha dichiarato Blinken.
Dopo essere atterrato all’aeroporto Ben Gurion e aver incontrato numerosi funzionari, tra cui il ministro degli Esteri, Eli Cohen, il ministro della difesa Yoav Gallant e i due nuovi ministri del governo “di emergenza” Benny Gantz e Gadi Eisenkot, entrambi membri del partito centrista di “unità nazionale” nato dopo l’attacco di Hamas ed entrambi ex capi di Stato Maggiore.
Ieri sera, prima di salire sull’aereo, Blinken ha dichiarato ai giornalisti che lavorerà con gli alleati regionali degli Stati Uniti per cercare di garantire il rilascio di più di 100 persone che secondo Israele sono tenute prigioniere da Hamas, alcune delle quali potrebbero essere cittadini americani. Almeno 22 americani sono stati uccisi durante l’attacco, ha detto Blinken, avvertendo che il numero inevitabilmente aumenterà.
Mentre Netanyahu e Blinken tenevano la conferenza stampa a Tel Aviv, gli aeroporti di Damasco e Aleppo in Siria venivano colpiti dai missili lanciati da Israele, in una guerra non dichiarata con il regime siriano sostenuto dall’Iran guidato da Bashar al-Assad. All’inizio della settimana, un portavoce dell’esercito israeliano ha dichiarato che erano stati sparati colpi di artiglieria e mortai contro postazioni militari in Siria in risposta a diversi colpi di cannone sparati dal paese vicino in territorio israeliano. C’è stato anche un altro scontro a fuoco con il gruppo militante libanese Hezbollah.
Missili e cannonate stanno aumentando la tensione tra Israele e i paesi confinanti. Il Dipartimento di Stato ha annunciato che Blinken si recherà ad Amman per incontrare il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (ANP), Abu Mazen Abbas, e il re giordano Abdullah II. Nella delegazione palestinese saranno presenti il capo dell’intelligence dell’ANP, Majed Faraj, e il segretario generale del Comitato esecutivo dell’OLP, Hussein al-Sheikh. Successivamente, Blinken si recherà a Doha, in Qatar, dove alcuni dei leader di Hamas si nascondono. Il Qatar è al centro dei tentativi di mediazione per la liberazione degli ostaggi. L’ipotesi in campo riguarda lo scambio di donne e bambini tenuti in ostaggio a Gaza con 36 donne palestinesi detenute nelle carceri israeliane.
Inoltre, la Casa Bianca e il governo del Qatar hanno concordato di impedire all’Iran di accedere a un conto di 6 miliardi di dollari destinato all’assistenza umanitaria, alla luce dell’attacco di Hamas a Israele. Lo ha detto giovedì alla Camera dei Democratici il vice segretario al Tesoro Wally Adeyemo.