La società Green Mountain Power ha proposto alle autorità statali del Vermont di permetterle l’acquisto di batterie da installare nelle case dei suoi clienti, per assicurarsi che non rimangano mai senza elettricità. Secondo l’azienda, le batterie saranno la soluzione più economica rispetto all’installazione di nuove linee, che dovrebbero inoltre essere rese più resistenti, per contrastare le avverse condizioni meteorologiche che sempre più frequentemente colpiscono il territorio.
Green Mountain Power, nei giorni scorsi, oltre all’acquisto degli accumulatori, ha proposto l’interramento delle linee elettriche e l’irrobustimento dei cavi aerei; questo, a loro avviso, consentirebbe di risparmiare notevolmente ottenendo soluzioni migliori con un diverso approccio. La maggior parte delle aziende che fornisce energia al paese guadagna, infatti, costruendo o gestendo linee elettriche, approvvigionandosi da centrali elettriche a gas naturale o parchi eolici e solari. Mari McClure, amministratrice delegata di GMP, prima della presentazione del progetto ha così esordito: “Stiamo ribaltando completamente il modello, decentralizzandolo. Sono in gioco le vite delle persone. Questo è in definitiva il motivo per cui stiamo facendo tutto questo”.
La società che gestisce complessivamente 270.000 case e aziende e che nel suo piano si avvarrebbe comunque delle infrastrutture preesistenti, in modo da doverne costruire meno, vorrebbe investire soprattutto in batterie delle dimensioni di un televisore, che i consumatori potrebbero acquistare da soli. Il Vermont, come altre aree degli Stati Uniti, è stato pesantemente colpito da numerose alluvioni, causando improvvise quanto ripetute interruzioni di corrente, che sono costate ai servizi pubblici del paese circa 150 miliardi di dollari all’anno. Le calamità e i costi sempre più crescenti hanno indotto l’azienda a cercare piani alternativi rispetto al passato, avendo anche rilevato che per recuperare o costruire ulteriori linee e migliorare il proprio sistema, era necessario più tempo rispetto a dotare le case dei dispositivi.

Il programma che GMP vorrebbe avviare si basa su un piano sorto nel 2015 relativo al noleggio di condensatori domestici Tesla ai clienti. Alla Vermont Public Utility Commission viene quindi chiesta l’autorizzazione al potenziamento della propria rete e all’acquisto delle batterie, intervento questo pari a 280 milioni di dollari. L’impresa prevede di investire circa 1,5 miliardi di dollari nei prossimi sette anni, denaro che tenterà di recuperare attraverso le tariffe elettriche.
Ha inoltre confermato che continuerà a fornire leasing per le apparecchiature a quei clienti che le desidereranno in anticipo, considerato che non si prevede la loro installazione prima del 2030, sempre se le autorità approveranno il piano. GMP si impegnerà anche a monitorare le batterie, consentendo una programmazione per un migliore assorbimento dell’energia, quando le turbine eoliche e i pannelli solari la produrranno in abbondanza. Seppure anche le aziende pubbliche negli ultimi anni si siano concentrate sui risparmi energetici, cercando di passare a forme di energia più pulita, non risultano essere ancora innovative nello sviluppo dei loro sistemi.
Un report di Brattle Group ha rilevato che i fornitori pubblici potrebbero risparmiare fino a 35 miliardi di dollari all’anno se investissero in progetti energetici minori, come appunto le batterie domestiche e i pannelli solari che possono essere installati facilmente. GMP sembra quindi allinearsi, attraverso la sua proposta, alle esigenze di risparmio da parte dei clienti e alle metodologie.