Emma Coronel, la 34enne moglie dell’ex re del narcotraffico messicano Joaquín «El Chapo» Guzman, sarà liberata oggi a Los Angeles dopo il suo arresto nel 2021 con l’accusa di traffico di droga. Lo rende noto la direzione dei penitenziari Usa.
La donna era stata condannata a tre anni di prigione nel 2021 dopo essersi dichiarata colpevole di tre capi di imputazione per aver aiutato il cartello della droga di Sinaloa, inclusi la cospirazione per riciclare denaro, distribuire droghe illegali e realizzare operazioni finanziarie. Coronel ha anche ammesso di aver fatto da corriere tra Guzmán, che guidava il cartello, e altri membri dell’organizzazione mentre era detenuta nella prigione messicana di Altiplano dopo il suo arresto nel 2014.
I due sono sposati dal 2007, quando la donna era ancora un’adolescente. Figlia di Ines Coronel Barreras, membro del Cartello di Sinaloam arrestato nell’aprile del 2013 e condannato a 10 anni di carcere per traffico di marijuana e di armi da fuoco, da moglie del “Chapo” non si è fatta mancare nulla. Per l’FBI, dal 2012 al 2014 ha trasmesso messaggi per conto di Guzmán mentre lui fuggiva dalle autorità messicane. Il ruolo da intermediaria è proseguito anche dopo il primo arresto del 2014, grazie alle visite che regolarmente gli faceva in prigione.
Ex reginetta di bellezza, dietro l’aspetto curato di Coronel si nasconde un’abile trafficante di cocaina, metanfetamina, eroina e marijuana. Tutto nel mercato degli Stati Uniti, Paese di cui lei ha la cittadinanza e nel quale il “Chapo” ha costruito la sua enorme ricchezza. Si racconta che fosse potente tanto quanto il re dei narcotrafficanti sudamericani, Pablo Escobar, e che sia stato il primo a immettere in modo massiccio sostanze stupefacenti nel mercato targato USA, proprio grazie a una rete di tunnel scavati sotto i confini meridionali degli States.
Il giudice che ha emesso la sentenza ha affermato che la donna ha rapidamente ammesso la sua responsabilità e ha accettato di devolvere quasi 1,5 milioni di dollari di proventi della sua attività criminale al governo degli Stati Uniti.
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