È trascorsa una settimana dalla proposta del World Heritage Centre UNESCO di inserire Venezia tra i 55 siti a rischio e la polemica nella città lagunare ancora non si placa. Mentre i 150.000 turisti giornalieri camminano ignari e sorridenti fra i ponti della città, i residenti e gli amministratori di Venezia sono amareggiati dalla notizia.
“Siamo consci che le problematiche di Venezia sono multiple e complesse – ha dichiarato Alessandra Taverna della segreteria regionale del Partito Democratico Veneto – ma registriamo anche che il monito quinquennale dell’UNESCO arriva senza offrirci un aiuto o una soluzione concreta”.
Le problematicità di Venezia in realtà sono molteplici e tutte interconnesse. L’agenzia delle Nazioni Unite le elenca, a cominciare dalla questione dell’impatto del cambiamento climatico, al miglioramento delle infrastrutture e al problema dei troppi turisti.
“Una questione di cui l’UNESCO non fa cenno è quella delle competenze”, commenta Taverna. “A oggi non esiste un reale canale di comunicazione e collaborazione tra Comune, Regione e Stato sulla questione Venezia . Gli organi competenti si dovrebbero interfacciare sia in fase di progettazione che di monitoraggio”.
Un esempio di queste contraddizioni è la decisione di ampliare le piste all’aeroporto Marco Polo, che si contrappone alla richiesta dell’UNESCO di attuare una politica che garantisca un turismo sostenibile. Il presidente del Consiglio Regionale del Veneto Roberto Ciambetti si è detto contrariato dalle osservazioni dell’ONU: “In questi ultimi anni l’ente Regione ha dovuto reagire tempestivamente ai danni dell’alluvione del 2019. Stiamo affrontando con efficacia la gestione e manutenzione del MoSE. Per impedire il sovraffollamento turistico, abbiamo previsto un sistema di entrata a Venezia attraverso una rete di prenotazione per i visitatori giornalieri”.
Necessità rimarcata anche da Taverna, che in relazione alla gestione dell’overturism ha previsto “un sistema di ‘vettori di prenotazione’ valido sia per le residenze turistiche che per la rete di trasporti, in modo tale da definire a monte il numero di turisti che Venezia può recepire, scoraggiando l’arrivo improvvisato alle porte della città lagunare”.
Sollecitato dalle osservazioni dell’UNESCO, l’assessore al bilancio del comune di Venezia, Michele Zuin, ha spiegato che agli inizi del prossimo anno entrerà in funzione il sistema dei “tornelli” in base a un calendario di trenta giorni annuali statisticamente a rischio. Un sistema sperimentale che prevede una prenotazione per accedere a Venezia, accompagnata da un contributo d’accesso.