È ufficiale: Riley Keough, 34 anni e nipote di Elvis Presley, è stata nominata nuova proprietaria della tenuta di Graceland nel Tennessee e amministratrice singola del patrimonio della defunta madre Lisa Marie Keough, unica figlia del grande artista.
Ha ottenuto l’eredità vincendo una battaglia legale con la nonna Priscilla Presley, 78 anni, vedova di Elvis. I contrasti sono iniziati dopo la morte improvvisa di Lisa Marie a soli 54 anni, avvenuta lo scorso 12 gennaio. Priscilla ha presentato una petizione contestando la validità del testamento della defunta figlia che nel 2016 l’aveva rimossa come co-fiduciaria inserendo al suo posto Riley e Benjamin – anche lui morto prematuramente. Secondo nonna Priscilla, la firma sui documenti ereditari non era leggibile, ma questo non l’è bastato a farle vincere la causa.
La giudice della Corte Suprema di Los Angeles, Lynn Healey, ha nominato la trentaquattrenne proprietaria della tenuta di Graceland, mentre Priscilla ha ottenuto solo l’autorizzazione a essere sepolta lì, accanto al marito, a Lisa Marie e al nipote Benjamin.
Riley ha confidato a Vanity Fair che il rapporto tra lei e sua nonna è ancora poco sereno: “C’è stato un po’ di sconvolgimento, ma ora tutto tornerà come prima”. Poi ha ricordato la madre raccontando di averla vista l’ultima volta a una festa all’indomani del red carpet per i Golden Globe, due giorni prima che morisse.
Di recente è stata fatta chiarezza sulle cause della morte di Lisa Marie che sarebbero state non un infarto come si era pensato in un primo momento, ma una complicazione dovuta a un precedente intervento di chirurgia bariatrica.
“Quando ho perso mia madre – racconta Riley dolorosamente – il sentimento del dolore mi era già familiare e ho trovato utile lavorarci sopra. Credo che questo scatti quando si ascoltano le persone che ti dicono che la felicità è una scelta. Allora ho sentito che mi si presentavano due opzioni: o mi arrendevo lasciandomi travolgere dal dolore dell’evento o reagivo con il coraggio di combatterlo, così ho deciso di superarlo”.