Circa 450.000 americani sarebbero diventati allergici alla carne rossa e al latte a causa di una strana malattia causata dalla puntura di zecca.
A rivelarlo sono due studi federali pubblicati dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC), che hanno identificato almeno 100.000 “casi sicuri” – e almeno il triplo di casi probabili.
In gergo medico è definita come “sindrome alfa-gal“. Essa provoca reazioni allergiche di intensità medio-elevata quando una persona infetta mangia carne di manzo, maiale, cervo o di altri mammiferi – oppure ingerisce latte, gelatina e altri prodotti caseari.
Secondo il dottor Scott Commins, ricercatore dell’Università della Carolina del Nord e coautore della ricerca, si tratterebbe della decima allergia alimentare più diffusa negli Stati Uniti – soprattutto al Sud e ad Est (circa il 4% di tutti i casi si sono verificati nell’estremità orientale di Long Island, a New York).

Malgrado non sia stato riportato sinora nessun caso di decesso correlato, i pazienti hanno descritto i suoi effetti in termini decisamente poco piacevoli. Orticaria, nausea, vomito, diarrea, dolori lancinanti allo stomaco, difficoltà respiratorie, disorientamento e gonfiore delle labbra, del collo, della lingua o delle palpebre sono solo alcuni dei sintomi manifestati dalle persone affette. E, a differenza di altre allergie alimentari che si manifestano pressoché subito, i dolori in questo caso possono iniziare anche diverse ore dopo aver mangiato.
A causare la malattia non è un germe bensì uno zucchero, l’alfa-gal, che si trova tanto nella saliva delle zecche quanto nella carne degli animali. Entrando nel corpo attraverso la pelle, lo zucchero stimola il sistema immunitario e può provocare una grave reazione allergica in quanto riconosciuto come ‘nocivo’.
I ricercatori stimano che ne soffrano circa mezzo milione di americani – tra casi diagnosticati e non. Spesso ad impedirne la corretta identificazione è anche la scarsa conoscenza del morbo da parte dei medici: lo scorso anno un’indagine ha fatto emergere che solo il 5% dei 1.500 medici di base e altri operatori sanitari intervistati negli Stati Uniti si era detto capace di identificare la sindrome alfa-gal – e quasi la metà non ne aveva mai sentito parlare.
Intanto, il numero di persone positive ai test è pericolosamente passato da circa 13.000 nel 2017 a 19.000 nel 2022. L’allergia, spiegano gli esperti, scompare in circa un quinto dei casi. Per tutti gli altri, invece, le bistecche rimarranno un lontano e doloroso ricordo.