Il Comando delle Nazioni Unite e la Corea del Nord hanno iniziato a discutere della detenzione di Travis King, il soldato statunitense che la scorsa settimana ha superato il 38° parallelo ed è stato conseguentemente arrestato dalle autorità di Pyongyang.
A riferirlo è stato lunedì il tenente generale Andrew Harrison, vice comandante del comando a guida statunitense incaricato di vigilare sulla tregua tra le due Coree. Le discussioni tra il Comando e le forze armate nordcoreane sono state avviate e portate avanti attraverso una procedura creata dall’armistizio della guerra di Corea.
“La nostra preoccupazione principale è il benessere del soldato King”, ha detto Harrison in un briefing con i media, rifiutando di entrare nei dettagli, aggiungendo che “la conversazione è iniziata con il KPA attraverso i meccanismi dell’accordo di armistizio”. “Non posso dire nulla che possa pregiudicare questo processo”.
Lo scorso 18 luglio King, un soldato semplice di seconda classe dell’esercito USA di stanza in Corea del Sud, ha attraversato di corsa la Zona demilitarizzata ed è entrato nella Corea del Nord.
Il gesto di King – che alcuni hanno interpretato come una defezione verso il regime di Kim Jong-un – avviene peraltro in un contesto già pesantemente marcato dalle tensioni sul programma nucleare del regime di Pyongyang. Martedì l’esercito di Pyongyang ha lanciato un missile balistico. Nelle stesse ore, inoltre, per la prima volta in 40 anni gli USA hanno schierato un sottomarino armato di armi nucleari presso il porto sudcoreano di Busan.