“L’esercito e le forze di sicurezza russe hanno di fatto impedito lo scoppio di una guerra civile”. A dirlo è stato il presidente Vladimir Putin nel corso di una cerimonia tenutasi martedì mattina nella Piazza delle Cattedrali al Cremlino – appena tre giorni dopo l’ammutinamento della compagnia di mercenari Wagner e del loro capo Evgenij Prigozhin.
Davanti a circa 2.500 uomini delle forze armate, il leader russo ha ringraziato le truppe e sostenuto che, qualora l’insurrezione non fosse stata fermata, i risultati ottenuti finora in Ucraina “sarebbero andati perduti” e che “non si sa cosa sarebbe stato del Paese” – come riporta RIA Novosti.
Accanto a Putin c’era simbolicamente il ministro della Difesa Sergej Shoigu – uno dei nemici giurati di Prigozhin, che nelle scorse settimane ne aveva più volte chiesto il licenziamento. A dire del “cuoco di Putin”, infatti, sia Shoigu sia il capo di Stato maggiore Valerij Gerasimov avrebbero attivamente remato contro i mercenari della Wagner al fronte, vanificando gli sforzi bellici di Mosca nel Donbass.
Nel frattempo, nelle scorse ore proprio Prigozhin è finalmente sbarcato in Bielorussia – come era stato stipulato nell’accordo raggiunto in extremis sabato sera tra il Cremlino e Prigozhin (con la mediazione proprio del presidente bielorusso Lukashenko).
Il sito web Flightradar24 ha infatti mostrato l’atterraggio a Minsk in mattinata di un jet Embraer Legacy 600 con codice identificativo riconducibile al capo della Wagner. Qualche ora più tardi, a confermare l’approdo è stato direttamente Lukashenko, che ha affermato che le autorità di Minsk “terranno d’occhio” Prigozhin e i suoi combattenti.

In un audio-messaggio pubblicato ieri su Telegram, Prigozhin aveva dato la propria versione di quanto accaduto lo scorso fine settimana, sostenendo che la sua marcia verso Mosca fosse “una protesta” e non già un colpo di Stato. Lo scopo era quello di impedire la “distruzione” della compagnia militare privata e chiamare alle loro responsabilità “quegli individui” che “hanno commesso un enorme numero di errori nell’operazione militare speciale” in Ucraina.
Le autorità russe hanno intanto dichiarato che verranno archiviate tutte le accuse contro il gruppo Wagner, e che ai mercenari che non hanno partecipato all’ammutinamento verrà offerto un arruolamento nelle forze armate regolari di Mosca. Putin ha inoltre dissipato ogni dubbio sul supporto fornito dallo Stato russo alla brigata Wagner – peraltro ritenuta a lungo come “esercito non ufficiale” di Mosca e perciò attiva non solo in Ucraina ma anche in Africa e Medio Oriente.
“Vorrei che tutti sapessero che l’intero gruppo Wagner è stato finanziato dallo Stato, dal ministero della Difesa e dal bilancio statale”, ha dichiarato il leader russo. “Solo tra il maggio 2022 e il maggio 2023, lo Stato ha pagato alla società Wagner 86,262 miliardi di rubli (1 miliardo di dollari) in stipendi e bonus”.
Sostegno che, chiaramente, si è esaurito lo scorso sabato.