A ormai pochi giorni dalla scadenza del famigerato Title 42 – e dall’attesa impennata dei flussi migratori in entrata dal confine USA-Messico – le autorità statunitensi hanno annunciato l’apertura di nuovi centri di trattamento delle richieste di visto in Colombia e Guatemala per ridurre al minimo l’immigrazione clandestina in Nord America.
Una volta entrate a pieno regime, le strutture faciliteranno l’ingresso legale negli Stati Uniti dei richiedenti che hanno ottenuto l’autorizzazione, aumentando il loro accesso a servizi come il ricongiungimento familiare e il reinsediamento dei rifugiati. Per chi invece non dovesse rientrare nei canoni previsti, sarà disposto più velocemente il divieto d’ingresso (e l’eventuale espulsione).
Si prevede che il numero di pratiche trattate ogni mese sarà compreso tra 5.000 e 6.000, con buone probabilità che aumenti nel tempo. Ma ad aumentare sarà anche la frequenza dei voli di espulsione, che verranno raddoppiati o triplicati – hanno dichiarato giovedì i funzionari statunitensi.
Inoltre, coloro che tentano di entrare illegalmente negli Stati Uniti per via d’acqua non potranno più beneficiare della libertà condizionata, che avrebbe permesso loro di risiedere temporaneamente e di trovare un impiego.
L’amministrazione Biden è da settimane al lavoro per attenuare gli effetti della scadenza del Title 42, una misura adottata durante l’amministrazione Trump che (ufficialmente causa Covid-19) consentiva di allontanare subito i migranti clandestini prima che potessero presentare una richiesta di asilo. Dopo essere stata rinviata, la scadenza è ora prevista per l’11 maggio.
Secondo le ultime statistiche disponibili, ogni mese circa 200.000 immigrati privi di documenti tentano di entrare negli Stati Uniti – specialmente dall’America Latina.