Semplici ammassi di acciaio o strumenti d’intelligence di Pechino?
Al centro dei timori delle autorità statunitensi sono finite alcune gru di fabbricazione cinese che operano in diversi porti del Paese – tra cui quelli utilizzati dalle forze armate. Il Pentagono crede infatti che siano in realtà uno strumento che i servizi segreti di Pechino utilizzano per spiare alcune infrastrutture critiche degli Stati Uniti.
Poco costose e di buona qualità, le gru in questione sono dotate di sensori intelligenti che possono facilmente registrare e tracciare provenienza e destinazione dei container – il che permetterebbe alla Cina di ottenere informazioni sensibili sul materiale che viene spedito per facilitare le operazioni militari statunitensi in tutto il mondo.
Secondo William Evanina, ex funzionario del controspionaggio statunitense, le gru potrebbero anche fornire un accesso remoto a chi cerca di ostacolare il movimento delle merci.
Per questo motivo il Congresso ha chiesto al Dipartimento per la Sicurezza Nazionale documenti segreti e non classificati che rivelino possibili falle nella sicurezza di decine di gru di fabbricazione cinese.
Il fatto che l’80% delle gru portuali statunitensi impieghi software cinese sviluppato dalla Shanghai Zhenhua Heavy Industries in Cina, che ha legami con l’Esercito Popolare di Liberazione, è “preoccupante”, secondo il presidente della Commissione per la Sicurezza Nazionale, Mark Green.
Secondo i funzionari statunitensi, non vi è tuttavia alcuna indicazione che il Governo cinese abbia finora sfruttato le gru per svolgere attività illegali nei porti degli Stati Uniti.
Un rappresentante dell’ambasciata cinese con sede a Washington ha invece definito le preoccupazioni degli Stati Uniti sulle gru-spia “paranoiche”.