Non è solo il David di Michelangelo con le sue nudità a far arrabbiare i genitori di una scuola evangelica della Florida. C’è anche il film che racconta la storia di Ruby Bridges, una bambina nera di 6 anni di New Orleans, che nel 1960 venne scortata a scuola dagli agenti federali perché i genitori bianchi non la volevano in classe con i loro figli.
Il film del 1998, che viene proiettato nelle scuole elementari di tutti gli Stati Uniti per sensibilizzare gli studenti sul problema razziale, è stato contestato dai genitori di uno studente della North Shore Elementary School di San Petersburg i quali sostengono che il film insegna agli studenti che “i bianchi odiano i neri”.
Dopo aver ricevuto il reclamo Isabel Mascareñas, portavoce del sistema scolastico della contea di Pinellas, ha detto che “la scuola si impegnerà nel processo di obiezione formale per rivedere il materiale contestato”. Aggiungendo che per ora il film non è stato rimosso da tutte le scuole distrettuali e rimane nella cineteca del distretto. Ma il Dipartimento dell’Istruzione ha preso in considerazione la richiesta.
Il materiale didattico nelle scuole della Florida sta diventando sempre più controverso poiché i legislatori statali repubblicani hanno imposto restrizioni su ciò che coinvolge razza, sessualità e genere, ma anche la Storia. Tra le leggi dello Stato approvate lo scorso anno dal governatore Ron DeSantis c’è anche che i libri nelle biblioteche scolastiche siano pre-approvati da uno “specialista” del Dipartimento dell’Istruzione della Florida.

Ruby Ridge aveva 6 anni quando divenne la prima studentessa nera a frequentare la William Frantz Elementary School di New Orleans il 14 novembre 1960. Affiancata da quattro agenti federali, la bambina attraversò una folla di genitori bianchi che inferociti inveivano su di lei contestando la sua presenza dopo che la desegregazione forzata delle scuole di New Orleans era stata ordinata da un giudice federale sei anni dopo che la Corte Suprema aveva reso illegale la segregazione razziale nelle scuole pubbliche con ntenza Brown v. Board of Education. Il film è una ricostruzione storica della sua storia. Ci fu bisogno degli agenti federali di scorta perché l’allora capo della polizia di New Orleans aveva ordinato agli agenti di non intervenire.
Toni Ann Johnson, la sceneggiatrice del film, ha detto ai microfoni della CNN che crede che i bambini che frequentano la seconda elementare non siano troppo piccoli per guardare il film anche perché il loro insegnante dovrebbe fornire un contesto storico, aprire un dibattito e rispondere alle loro domande. Gli insegnanti di tutto il paese le hanno detto che il film è un “prezioso strumento didattico”.
Secondo il governatore che vorrebbe andare alla Casa Bianca, la sua decisione di togliere dagli scaffali scolastici i libri che mettono in evidenza le disparità sociali come “Quando Wilma Rudolf giocava a basket”, che è una autobiografia della famosa atleta afroamericana, vincitrice di tre medaglie d’oro olimpiche, sui suoi difficili anni della gioventù in una famiglia del Tenesse. Oppure “The Bluest Eyes” della scrittrice afroamericana premio Nobel e premio Pulitzer, Toni Morrison, che descrive le difficoltà di una adolescente nera negli anni della Grande Depressione, non sono motivate dal razzismo. Il nemico del governatore è il WOKE, la consapevolezza delle ingiustizie sociali del passato e del presente nel Paese, e DeSantis non ne fa un mistero e fa di tutto nel suo Stato per catturare l’elettorato conservatore evangelico che fino ad ora ha idolatrato Trump.
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