Un primato che non avrebbe mai voluto avere, quello della Silicon Valley Bank: è la più grande banca a fallire dalla crisi finanziaria del 2008.
Dopo che ieri le autorità della California ne hanno dichiarato la chiusura, miliardi di dollari di società o semplici investitori sono stati immediatamente bloccati. La Federal Deposit Insurance Corporation ha provato a rassicurare tutti, creando dal nulla la National Bank of Santa Clara per i depositi e gli asset fino a qualche ora fa erano di proprietà di SVB. Ha assicurato che da lì sarà più semplice, per i clienti, prelevare i soldi rimasti intrappolati, ma con qualche eccezione. Chi dovrà riappropriarsi dei depositi superiori a 250.000 dollari dovrà sperare nella buona sorte, perché la liquidazione dipenderà da quanto sarà effettivamente rimasto nei conti della banca.
Questa mattina, il settore si è svegliato con non poche preoccupazioni. In due giorni, le quattro maggiori banche statunitensi (JPMorgan Chase & Co, Bank of America, Citigroup e Wells Fargo & Co) hanno perso 52 miliardi di dollari in borsa e insieme a loro anche gli istituti di credito europei e asiatici hanno avuto dei malumori.
La Silicon Valley Bank non era certo tra le più grandi banche d’America, ma con i suoi circa 209 miliardi di dollari di attività era uno dei punti di riferimento per chi otteneva dai finanziatori i fondi per le proprie startup. Deteneva però un numero elevato di titoli del Tesoro e di altri titoli di Stato, pari a oltre la metà delle sue attività: con l’aumento dei tassi di interesse, questi titoli hanno perso valore e la banca ha dovuto recuperare le perdite.
Giovedì le azioni di SVB sono crollate del 60%, dopo che la banca aveva dichiarato, in un documento depositato il giorno prima, di aver venduto 21 miliardi di dollari di attività e di aver pianificato la vendita di alcune azioni per raccogliere fondi. La notizia ha scatenato il panico tra gli investitori tecnologici e i fondatori di aziende, che hanno incoraggiato le start-up a ritirare il loro denaro.
I dipendenti della Flow Health, un’azienda che punta a migliorare la salute dei pazienti grazie al connubio tra dati e intelligenza artificiale, ieri mattina non hanno ricevuto lo stipendio promesso. E loro sono solo una piccola parte, scrive il Washington Post, delle migliaia di persone che saranno colpite dal fallimento della Silicon Valley Bank.
Grandi aziende come Roku, tra i leader mondiali di piattaforme di video streaming, o come la produttrice di videogiochi Roblox, hanno avvertito gli investitori che avevano centinaia di milioni in contanti depositati presso la banca che potrebbero essere in pericolo.
Nel frattempo, la Federal Deposit Insurance ha offerto ai dipendenti della SVB 45 giorni di lavoro a un prezzo pari a una volta e mezzo il loro stipendio. I lavoratori saranno informati sui benefici nel corso del fine settimana, mentre i dettagli sull’assistenza sanitaria saranno forniti dall’ex società madre Svb Financial Group, si legge nell’e-mail.
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