La peggiore epidemia mai vista: è quella che, stando ad alcuni dati indipendenti, starebbe fronteggiando la Cina – alle prese con un’impennata di casi di Covid-19 senza eguali nella storia.
Ufficialmente, il Governo di Pechino sostiene che in tutto il Paese siano circa 3.000 i nuovi positivi giornalieri, e addirittura meno di 10 i decessi dall’inizio di dicembre. A superare la fitta coltre di reticenza da parte delle autorità comuniste ci hanno però pensato gli esperti di Airfinity Ltd., una società di ricerca londinese specializzata in predizioni sanitarie che ha monitorato la pandemia fin dalla sua comparsa. E i numeri in questo caso sono drammatici: sarebbero infatti almeno 1 milione i nuovi positivi ogni 24 ore e ben 5.000 i decessi giornalieri.
Ma non è finita qui, dato che nel Paese più popolato del mondo – con 1,4 miliardi di abitanti – la situazione potrebbe ulteriormente precipitare: le previsioni di Airfinity sostengono infatti che la cifra di nuovi casi giornalieri possa aumentare a 3,7 milioni a gennaio, con un picco di 4,2 milioni a marzo.
Un cataclisma sanitario che potrebbe far sentire i suoi effetti anche sul resto del mondo – non solo “risvegliando” l’epidemia (tenuta parzialmente sotto controllo in Occidente grazie ai vaccini) ma anche rallentando il corso dell’economia globale, che dipende in maniera fondamentale dalla manodopera e dalle materie prime cinesi.

Le autorità del gigante asiatico hanno sostanzialmente dismesso la vasta rete di cabine per i test di massa e abbandonato i tentativi di contare ogni nuova positività su base giornaliera, consentendo ai locali di effettuare test rapidi senza l’obbligo di riportare i risultati. Un approccio improntato molto più al laissez-faire e frutto di settimane di proteste di piazza per la politica draconiana dello “zero Covid”.
A cambiare è stata inoltre la definizione di “decesso a causa di Covid”, che è divenuta molto più selettiva rispetto a quella comunemente utilizzata in molti Paesi occidentali, rendendo così più difficile stimare il costo umano reale dell’attuale epidemia.