La dirigenza della Juventus, con a capo il presidente Andrea Agnelli, ha rassegnato le dimissioni.
La notizia ha del clamoroso: nel primo pomeriggio alcune indiscrezioni avevano supposto che il cda della Vecchia Signora potesse dimettersi in blocco. Così è avvenuto, con tutta la dirigenza che lascia le posizioni di vertice della squadra torinese: il presidente Andrea Agnelli, il vice-presidente Pavel Nedved, l’amministratore delegato Maurizio Arrivabene e tutti gli altri membri, ossia Laurence Debroux, Massimo Della Ragione, Giorgio Tacchia, Katryn Fink, Daniela Marilungo, Francesco Roncaglio e Suzanne Keywood.
Secondo la Gazzetta dello Sport, la decisione sarebbe conseguenza dell’inchiesta aperta dalla Procura di Torino con l’accusa di falso in bilancio, e le ultime contestazioni della Consob, che hanno spinto a rivedere il progetto di bilancio da approvare e far slittare per due volte l’assemblea degli azionisti, fissata al momento per il 27 dicembre. Il cda dimissionario della squadra torinese si era insediato il 19 maggio 2010.
La Juventus, tra un comunicato, ha dichiarato: “Il Consiglio di Amministrazione riunitosi oggi sotto la Presidenza di Andrea Agnelli, acquisiti nuovi pareri legali e contabili degli esperti indipendenti incaricati ai fini della valutazione delle criticità evidenziate da Consob ai sensi dell’art. 154-ter TUF sui bilanci della Società al 30 giugno 2021, ha nuovamente esaminato le contestazioni della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, le carenze e criticità rilevate dalla Consob e i rilievi sollevati da Deloitte & Touche S.p.A., società di revisione di Juventus”.
Inoltre, si specifica, “Con riferimento alle criticità relative alle c.d. “manovre stipendi” realizzate negli esercizi 2019/2020 e 2020/2021, il Consiglio di Amministrazione ha rilevato che si tratta di profili complessi relativi ad elementi di valutazione suscettibili di differenti interpretazioni circa il trattamento contabile applicabile e ha attentamente considerato i possibili trattamenti alternativi. All’esito di tali complessive analisi e valutazioni, sebbene il trattamento contabile adottato rientri tra quelli consentiti dagli applicabili principi contabili, la Società, per un approccio maggiormente prudenziale, ha ritenuto di rivedere al rialzo la stima di probabilità di avveramento delle condizioni di permanenza in rosa per quei calciatori che nel biennio 2019/20-2020/21 hanno rinunciato a parte dei compensi e con cui sono state successivamente concluse integrazioni salariali o “loyalty bonus” (…).
Gli effetti di tali rettifiche sono sostanzialmente nulli sui flussi di cassa e sull’indebitamento finanziario netto, sia degli esercizi pregressi che di quello appena concluso e futuri, e non sono material sul patrimonio netto al 30 giugno 2022. Gli effetti contabili di quanto sopra illustrato, saranno riflessi in un nuovo progetto di bilancio di esercizio e in un nuovo bilancio consolidato al 30 giugno 2022 che saranno esaminati e approvati in una prossima riunione consiliare, resi noti al mercato ai sensi di legge e sottoposti all’Assemblea degli Azionisti già convocata per il 27 dicembre 2022″.
In aggiornamento…