Quale sarebbe la reazione dell’Occidente in caso di impiego russo di una bomba nucleare “mirata” contro l’Ucraina? Se lo chiedono in molti in questi giorni, dopo le velate minacce proferite dal presidente russo Vladimir Putin in occasione dell’annessione di quattro regioni ucraine al territorio di Mosca.
Una risposta ha provato a darla l’influente generale David Petraeus, già direttore della CIA sotto Obama (2011-12) e capo dell’esercito USA in Medio Oriente e Afghanistan, intervistato dalla ABC.
“Risponderemmo guidando uno sforzo collettivo della NATO, che eliminerebbe ogni forza convenzionale russa che possiamo vedere e identificare sul campo di battaglia in Ucraina e anche in Crimea e ogni nave nel Mar Nero”.
Secondo Petraeus, “deve esserci una risposta”, ma non necessariamente “nucleare contro nucleare”, per evitare appunto una “escalation nucleare” potenzialmente apocalittica.
“I russi hanno fatto soffrire Napoleone, i nazisti e via dicendo, ma non penso che Vladimir Putin sarà in grado di far soffrire l’Europa”, sostiene Petraeus. Che ammette che il Vecchio Continente “avrà un duro inverno con flussi ridotti di gas, ma ce la farà e non penso che si dividerà sulla questione del sostegno all’Ucraina”.