Il presidente russo Vladimir Putin “voleva meno Nato ai suoi confini e per questo ha iniziato una guerra. Ora invece avrà più Nato alle frontiere e più membri dell’alleanza”.
Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nel suo intervento al Forum economico di Davos. “A dicembre il presidente Vladimir Putin ha presentato un ultimatum alla Nato: chiedeva una trattato legalmente vincolante per riscrivere l’architettura della sicurezza in Europa, per ristabilire sfere di influenza e forzare la Nato a ritirarsi dalla parte orientale della sua alleanza e a terminare l’allargamento”, ha ricordato il segretario generale nel suo discorso.
Putin, ha aggiunto Stoltenberg, “non ha raggiunto il suo obiettivo strategico in Ucraina. Il piano era di prendere Kiev, di decapitare il governo e di controllare il Paese. È stato forzato a ritirare le sue forze da Kiev e dal nord del Paese, le forze russe sono state respinte dalla regione di Kharkiv e l’offensiva in Donbass sta procedendo molto lentamente”.
“Non posso predire il risultato della guerra, nessuno può farlo, ma la sola cosa certa è che la Russia non abbia raggiunto il suo obiettivo in Ucraina. Questo piano doveva essere una operazione militare breve, invece è una guerra lunga e costosa per la Russia”.