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March 25, 2022
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Joe Biden parla con gli Alleati di cambiare le regole sull’uso delle armi nucleari

Il presidente Usa in Polonia tra i soldati americani schierati al confine con l’Ucraina.  “Grazie, grazie, grazie. La nostra presenza è un dovere"

Massimo JausbyMassimo Jaus

US President Joe Biden meets with service members from the 82nd Airborne Division - ANSA

Time: 4 mins read

Calato il sipario sui tre vertici di Bruxelles, Nato, G7 e Parlamento Europeo, il presidente Joe Biden è volato in Polonia dove prima si è incontrato con i soldati americani della 82ma Divisione Aviotrasportata trasferiti nei giorni scorsi a Rzeszow e poi in serata è volato a Varsavia, dove sabato avrà un altro incontro con il presidente Andrej Duda.

Biden ha lasciato Bruxelles dove, secondo il Wall Street Journal, parlando con gli alleati della Nato, spinto dai partner, ha ventilato l’idea di cambiare la dottrina per l’uso delle armi nucleari. In pratica il presidente sarebbe disposto a modificare l’ipotesi, varata ai tempi della Guerra Fredda, secondo cui l’opzione nucleare verrebbe usata non solo come risposta ad un attacco atomico. Durante la campagna presidenziale Biden aveva garantito che l’unico obiettivo dell’arsenale nucleare americano sarebbe stato quello di fare da deterrente a un attacco nucleare nemico. Ma a Bruxelles, secondo il Wall Street Journal, messo sotto pressione dagli alleati, e desideroso di mantenere il ruolo di guida, Biden avrebbe detto che le armi nucleari potrebbero essere usate anche in “circostanze estreme” nel caso di uso da parte della Russia di armi convenzionali, biologiche, chimiche e di attacchi cyber. Ipotesi ventilata in un momento in cui Biden sta cercando di mantenere unito il fronte occidentale contro Putin, con l’Europa preoccupata dal possibile ricorso di Mosca, sempre più in difficoltà ed isolata, alle armi chimiche o biologiche. La rigidità della dottrina del Patto Atlantico che prevede una risposta nucleare solo come risposta a un attacco di questo tipo, ha innervosito i leader europei, convinti che questa opzione sia una misura troppo debole, non in grado di evitare un potenziale attacco da parte della Russia.

Oggi il presidente polacco è andato anche lui a Rzeszov ma è arrivato in ritardo per problemi al suo aereo e ha raggiunto Biden quando il capo dell Casa Bianca era già con i soldati americani con cui, in attesa dell’arrivo del presidente polacco, ha parlato, stretto le mani e mangiato la pizza.

Biden ha detto ai soldati che si trovano in una caserma a circa 60 kilometri dal confine con l’Ucraina, che le conseguenze del conflitto potrebbero estendersi in tutto il mondo. “E’ necessario fare di tutto per far fallire la dittatura e difendere la democrazia” ha detto il presidente ai militari, aggiungendo “Vi dico grazie, grazie e grazie. La nostra presenza qui è un dovere”.

Biden ha poi lodato i civili ucraini, capaci di affrontare il dramma della guerra. “Hanno spina dorsale, sono coraggiosi, si fanno avanti”, ha dichiarato ai soldati. “Donne, ragazzi che si mettono davanti a quei maledetti carrarmati, dicendo semplicemente ‘Non me ne vado’, resto fermo nella mia posizione. Sono incredibili”.  Ciò nonostante Biden e la sua amministrazione sono stati irremovibili sul fatto che i soldati americani non saranno dispiegati in Ucraina.

La posta in gioco in questa guerra, ha poi aggiunto, va ben oltre il Paese: “In gioco non c’è solo quello che stiamo facendo qui per aiutare il popolo ucraino e impedire che il massacro continui, ma riguarda il modo in cui saranno i vostri figli e nipoti in termini di libertà”. “Siamo in una nuova fase. La vostra generazione, siamo ad un punto di svolta”, ha continuato. “La domanda è: chi prevarrà? Prevarrà la democrazia e i valori che condividiamo? O prevarranno le autocrazie? Questo è davvero ciò che è in gioco”.

US President Joe Biden takes a selfie photo with service members from the 82nd Airborne Division – ANSA

Poi con il presidente polacco ha incontrato gli operatori umanitari per ascoltare i loro racconti sulla crisi umanitaria. Intervenendo durante una tavola rotonda incentrata sulla questione dei rifugiati, Biden ha affermato che avrebbe preferito vedere la crisi da una prospettiva ancora più ravvicinata, ma gli è stato impedito per problemi di sicurezza. Il presidente ha affermato che le immagini provenienti dal Paese sono “qualcosa di un film di fantascienza”. “Quei bambini piccoli. che guardano spaventati i genitori – non devi capire la lingua che parlano – vedi nei loro occhi dolore e intendo letteralmente dolore. Non credo che ci sia qualcosa di peggio per un genitore che vedere i propri figli soffrire”, ha detto Biden.

Più di 3,5 milioni di rifugiati sono ora fuggiti dall’Ucraina, secondo i dati dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati diffusi martedì. La stragrande maggioranza di questi rifugiati è fuggita nei vicini occidentali dell’Ucraina in tutta Europa. La Polonia, che confina con l’Ucraina a ovest, ha registrato oltre 2 milioni  e mezzo di profughi nel paese. Tuttavia, il numero di rifugiati che soggiornano in Polonia è inferiore e molti proseguono il viaggio verso altri paesi.

All’inizio di questo mese, durante il viaggio del vicepresidente Kamala Harris in Polonia, Duda aveva chiesto personalmente al vicepresidente di accelerare e semplificare le procedure di accettazione per i profughi  ucraini con famiglia negli Stati Uniti. Duda aveva anche avvertito Harris che le risorse della Polonia erano insufficienti per amministrare l’afflusso di rifugiati, anche se la Polonia li accoglie a braccia aperte.

La Casa Bianca ha detto che dal 24 febbraio gli Stati Uniti hanno fornito più di 123 milioni di dollari per aiutare i paesi confinanti con l’Ucraina e l’Unione Europea ad affrontare l’afflusso di rifugiati, inclusi 48 milioni di dollari in Polonia.

In un sondaggio dell’AP NORC Center Poll pubblicato dal Washington Post il 67 percento delle persone intervistate si sono dichiarate favorevoli ad accettare i profughi ucraini negli Stati Uniti e l’82% a fornire gli aiuti umanitari. Solo il 5% si oppone e il 13% non ha voluto pronunciarsi.

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Massimo Jaus

Massimo Jaus

Massimo Jaus, romano e tifoso giallorosso. Negli Stati Uniti dal 1972. Giornalista professionista dal 1974. Vicedirettore del quotidiano America Oggi dal 1989 al 2014. Direttore di Radio ICN dal 2008 al 2014. È stato corrispondente da New York del Mattino di Napoli e dell’agenzia Aga. Massimo Jaus. Originally from Rome and a Giallorossi fan. In the United State since 1972. A professional journalist since 1974. Deputy Editor of the daily paper America Oggi from 1989 to 2014. Has been New York correspondent for Naples' "il Mattino" and for Agenzia Aga.

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