Molti si sono già espressi in anticipo, oggi è l’ultima giornata di voto per le primarie democratiche, ma sebbene il vincitore sarà di fatto il nuovo sindaco di New York, il suo nome si conoscerà soltanto fra qualche settimana. I candidati compresi quelli minuscoli ma che sono riusciti a far mettere il loro nome sulle schede sono più di una dozzina. Quelli che hanno speso almeno 3 milioni di dollari fra soldi propri e donazioni per partecipare alle gara non più di 8 mentre coloro che sperano ancora di avere qualche Chance sono appena 5 tutti raggruppati con un distacco di poco più di 10 punti percentuali nei sondaggi.

Da un paio di settimane Eric Adams, l’ex capitano della polizia e attivista di colore, presidente del Consiglio Comunale di Brooklyn che si definisce un democratico moderato rimane in testa col 23%. Kathryn Garcia è commissario per la nettezza urbana si definisce una democratica moderata ma non un politico, una donna capace di risolvere le crisi per la sua vasta esperienza manageriale e i primi a crederle sono stati quelli del New York Times e del Daily News che con loro endorsement l’hanno fatta balzare al secondo posto dei sondaggi con una punta del 17%

Scott Stinger il navigato Comptroller di New York che mastica da decenni la politica cittadina si definisce un uomo di esperienza che saprà manovrare la complessa macchina fin dal primo giorno ma due accuse di molestie sessuali risalenti a 20 anni fa lo hanno ingessato intorno ad uno stabile 15% che non lo porta da nessuna parte. Più o meno appaiata è l’avvocatessa di colore e commentatrice televisiva Maya Wiley per un paio d’anni consigliera anche dell’uscente sindaco de Blasio. Si professa apertamente come la candidata più a sinistra e progressista soprattutto dopo l’appoggio ricevuto dalla deputata super radical Alessandra Ocasio Cortez.

Quinto e un poco in discesa con un 13% dopo aver guidato la classifica degli aspiranti sindaci per almeno 4 mesi, sfruttando la celebrità raggiunta per aver tentato anche la corsa alla Casa Bianca, Andrew Yang non molla però fa sapere che insieme alla Garcia potrebbe formare un’accoppiata brillante e pronta per guidare la sfida di New York.
Dalle urne però alla fine spunterà un nome solo anche se il delicato meccanismo del “ranked choice voting” che permette di votare in ordine decrescente esprimendo fino a 5 preferenze, potrebbe riservare qualche piccola sorpresa.
Il test elettorale anche se ristretto al sindaco avrà però un significato molto importante perché se la maggioranza dei democratici newyorkesi dovesse concentrare i loro voti su candidati moderati e non troppo sbilanciati a sinistra, questo potrebbe considerarsi un termometro anche per le prossime elezioni di medio termine del 2022.
In conclusione molto dipenderà anche dall’affluenza alle urne. Più sarà alta e a maggior ragione questo potrebbe favorire Adams. Una bassa affluenza invece caratterizzata però da una maggioranza di donne potrebbe aiutare la Garcia.
Maya Wiley invece, che fa Hula Hooping al festival di Brooklyn potrebbe trovare buona spinta dal voto dei giovani.
In ogni caso fino ad ora sono già stati spesi in annunci pubblicità e video più di 224 milioni di dollari.