Dopo una breve cerimonia in cui Donald Trump ha salutato lo staff rimasto, ha preso l’elicottero che dalla Casa Bianca lo ha portato alla base di Andrews da dove ha successivamente preso l’aereo presidenziale che lo condurrà in Florida. Accanto a lui la First Lady, Melania Trump, vestita completamente di nero e con gli occhiali scuri, questa volta gli stringeva la mano. E’ stato accolto all’aeroporto militare con i colpi di cannone, e la sua famiglia era lì ad attenderlo.
Nel viaggio verso la Florida, Donald Trump, con accanto la valigetta nucleare, resta il presidente degli Stati Uniti fino a quando non avverrà il giuramento di Biden. Per milioni di americani un momento triste, ma per altrettanti e più milioni di americani un sollievo e la fine di un incubo.

Nel suo discorso di addio, seppur senza nominare il democratico Joe Biden, ha finalmente parlato della nuova amministrazione. Gli ha augurato buona fortuna, certo del fatto che farà bene in quanto Trump crede di avergli lasciato delle buone fondamenta. “Il futuro di questo Paese non è mai stato più luminoso“. “Love” è stata la parola più volte ripetuta da Trump e dalla First Lady. “We Love You” replicavano i sostenitori. “Abbiamo lavorato duramente, abbiamo lasciato il cuore sul campo, abbiamo dato tutto, nessuno può rimproverarci di non aver fatto il massimo“. Nel suo discorso, ha rimarcato ancora una volta: “Abbiamo tagliato le tasse, abbiamo snellito la burocrazia. Abbiamo centrato molti obiettivi“. E poi ancora: “abbiamo sviluppato un vaccino” contro il Covid “in pochi mesi, un miracolo medico. Siamo riusciti ad averne due, un obiettivo straordinario“. Infine, ha ringraziato il Congresso con cui ha detto di aver lavorato bene, come se avesse rimosso gli eventi del 6 gennaio, quando ha aizzato la folla di supporter all’assalto di Capitol Hill, in un’azione mai avvenuta nella storia degli Stati Uniti, tanto da costargli un secondo impeachment. “Ci rivedremo presto” ha detto in un saluto che non sa certo di addio, “ritorneremo, in un qualche modo. Continuerò a lottare per voi“. Sulle note della famosa canzone di Frank Sinatra “My way” che gli calza perfettamente, ha poi lasciato la base di Andrews.

Trump che non sorprende mai, questa volta nel suo discorso ha anche salutato Mike Pence, il vice-presidente, con cui dal 6 gennaio aveva tagliato le comunicazioni. Dentro l’ufficio ovale, ha anche lasciato una lettera a Biden; non si sa cosa ci sia scritto, ma almeno è riuscito a rispettare una tradizione.
Prima di lasciare Washington, Trump ha portato con sé un’ultima vergogna. Nella notte, ha firmato la grazia a 143 persone, tra cui spicca l’ideologo del trumpismo, Steve Bannon.
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