Da quasi due settimane il tasso di positività è al 3%, e con la festa del Ringraziamento alle porte, e l’arrivo dell’inverno, questa percentuale potrebbe salire ulteriormente. Lo stato di New York ha riportato 5.976 contagi il 21 Novembre, e 41 decessi, mentre la Grande Mela 1,948 nuove infezioni e 14 decessi. Fra i focolai nello stato figurano, oltre a NYC, Westchester, Monroe, e Erie counties. Il sindaco Bill De Blasio ha preso già misure drastiche, chiudendo l’intero distretto scolastico di NYC a partire dal 19 Novembre, per un periodo indefinito.
Vari funzionari del CDC, Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie, hanno lanciato un appello al popolo americano, chiedendo di non viaggiare per festeggiare il Thanksgiving. L’appello è arrivato in risposta ai dati di infezione in tutti gli USA, che hanno una media di 172.000 nuovi positivi ogni 24 ore, e circa 1.500 morti al giorno. Dall’inizio della pandemia, le vittime sono state 256.000.

Nonostante le raccomandazioni del CDC, moltissimi newyorkesi si sono sottoposti ai test nei giorni passati, per poter viaggiare, o ricevere ospiti, per il Ringraziamento. Il 19 Novembre sono stati effettuati 207.907 tamponi, un nuovo record, come ha osservato il governatore Andrew Cuomo. I risultati hanno confermato 5.972 positivi, 1.839 nelle zone “hotspot”, e 4.133 nelle altre aree. Tale affluenza ha causato lunghi ritardi e molte code. L’ospedale Bellevue, per esempio, poco prima delle 9 del mattina di Venerdì, aveva già chiuso le porte, poichè la fila era già di 5 ore e non potevano permettersi di effettuare altri tamponi. Lo stesso si è verificato a varie sedi di City MD sparse per Manhattan, dove le file continuavano per vari blocchi, fin dalle 7 del mattino.

Andrew Cuomo ha rimarcato l’importanza di evitare assembramenti in luoghi chiusi, e ha pregato i newyorkesi di modificare i loro piani per il Ringraziamento. “Capisco il desiderio di voler trascorrere le vacanze con coloro che amiamo, ma amare veramente qualcuno nel 2020 purtroppo spesso significa evitare di stare insieme fisicamente”, ha detto. “Innumerevoli volte i newyorkesi hanno dimostrato la loro tenacia nel mantenere se stessi, le loro famiglie e le loro comunità, al sicuro – e dobbiamo continuare a farlo, anche se è difficile.” Inoltre, il governatore ha annunciato che potrebbe presto chiudere anche le palestre, e proibire ai ristoranti di servire i commensali all’interno dei locali.
New York City, che ad inizio pandemia era stata l’epicentro per poi scendere drasticamente, sta registrando adesso 1.748 casi al giorno, con un aumento dell’85% rispetto alla media precedente. Le zone maggiormente colpite sono i borough di Brooklyn, Queens, Staten Island e Bronx. I quartieri di Richmond Town, Oakwood e Grant City a Staten Island riscontrano un tasso di positività del 24%, che equivale a circa 4.038 casi ogni 100.000 abitanti.

L’intera grande mela potrebbe diventare una “zona arancione”, se la media dei risultati positivi ai tamponi raggiungesse il 3% per 10 giorni consecutivi. NYC è a 2,5% in questo momento e, sebbene il ritmo esatto dell’aumento sia impossibile da prevedere, il sindaco de Blasio si aspetta che possa raggiungere il 3% entro le prossime due settimane.. Se la città raggiunge il 4%, si diventerebbe “zona rossa”, che comporta la chiusura di ogni business non-essenziale, ritornando alla stessa situazione dei primi mesi della pandemia, quando era tutto chiuso fatta eccezione per farmacie e supermercati.
Le strutture ospedaliere della città sono in fase di preparazione per cercare di evitare il sovraffollamento che si verificò la scorsa primavera, quando si erano dovuto allestire tende ospedaliere a Central Park, e al Javits Center, insieme a decine di camere mortuarie mobili. Tutt’ora vi sono ancora 650 corpi in carri frigorifero parcheggiati lungo la costa sud di Brooklyn. Molti appartengono a ignoti o senzatetto, o a famiglie che non hanno i soldi per pagare un funerale.

Si tema che non tutte le strutture potranno reggere al nuovo carico infettivo. Alcune infermiere dell’ospedale Montefiore nel Bronx hanno protestato, affermando che non sono pronti per poter ricevere una nuova ondata di pazienti infetti. Il personale ha dimostrato di fronte al cimitero dell’ospedale, ha lamentato di non aver ricevuto l’abbigliamento tecnico necessario (PPE) per proteggersi dal virus, e soprattutto ha chiesto di assumere nuovo personale.
I prossimi giorni saranno fondamentali per capire se il trend delle infezioni scenderà, e se i cittadini rispettano le raccomandazioni di emergenza del CDC. Ma con Thanksgiving gli esperti temono che i contagi continueranno ad aumentare, portando ad una vera e propria esplosione.