L’avvocato anti-femminista e attivista dei diritti degli uomini, Roy Den Hollander è stato identificato come il responsabile dell’attentato alla giudice Esther Salas, avvenuto domenica 19 luglio, alle ore 17.00, a North Brunswich, New Jersey.
Lunedì l’FBI ha ritrovato il corpo senza vita di Den Hollander, nello Stato di New York, nella Contea di Sullivan. Si segue la pista del suicidio. Nella sua auto è stato inoltre trovato un pacco indirizzato alla giudice Salas.
Den Hollander, si sarebbe travestito da fattorino della FedEx e avrebbe ucciso il figlio della Salas, Daniel Anderl, e ferito gravemente il marito, l’avvocato Mark Anderl.

Sul suo sito web, l’avvocato aveva scritto lunghi documenti sessisti. Uno di questi, definito “Cyclopedia”, è costituito da 152 pagine di riflessioni anti-femministe, in cui Den Hollander aveva formulato osservazioni agghiaccianti.
La BBC riporta che sul suo sito internet, si legge un appello rivolto agli uomini per “combattere per i propri diritti prima di non averne più”.
Come riportato dalla CNN, in passato, Den Hollander aveva intentato varie cause contro le donne. Sostenendo la violazione del 14° emendamento, aveva citato dei nightclub per gli sconti per le donne; in seguito si era posto contro il governo federale per le leggi che proteggono le donne dalla violenza; mentre nel 2008, aveva fatto causa, senza successo, alla Columbia University, per il suo programma di studi sulle donne.
Nel 2015 aveva presentato una causa anche alla giudice Salas, in favore all’esercito di soli uomini. L’avvocato aveva in seguito sostenuto che la Salas fosse “una giudice pigra e incompetente nominata da Obama”.
L’uomo, attivista dei diritti degli uomini, in un memoriale di 1700 pagine, autopubblicato quest’anno, ha scritto del suo odio per la Salas, e ha anche raccontato dell’odio per sua madre e molte altre donne. Ha inoltre fantasticato sullo stupro di un’altra giudice che ha presieduto il caso del suo divorzio.
Come riportato dalla NBC News, Den Hollander era memebro delle comunità anti-femministe più estreme del web. Era attivo in gruppi misogini su Facebook, come “Humanity Vs. Feminism” e “Men Going Their Own Way”.
Sempre sul suo sito web si è lamentato di un “sistema giudiziario americano infestato da femministe” e da “bigotti obamiti”, riferendosi ai giudici nominati dall’ex presidente Barack Obama.
La BBC riporta che Den Hollander, riferendosi al cancro diagnosticatogli un anno fa, aveva scritto: “La mano della morte è sulla mia spalla sinistra, niente in questa vita importa più”.
Trovandosi nel seminterrato la giudice Salas non è rimasta ferita nell’agguato, ma suo marito Mark Anderl è stato portato gravissimo in ospedale; ora le sue condizioni sembrano essersi stabilizzate. Mentre per Daniel Anderl, il giovane figlio ventenne, non si è potuto fare nulla; è morto con un colpo di pistola al cuore. Il giovane aveva appena festeggiato il suo compleanno la settimana precedente. Daniel avrebbe dovuto riprendere l’università in autunno, e aveva il sogno di perseguire la carriera legale dei genitori.
Esther Salas, 51 anni, è la prima donna ispanica del New Jersey a servire come giudice della Corte distrettuale degli Stati Uniti. Il presidente Barack Obama l’ha nominata per la carica nel 2010, ed è stata confermata dal Senato nel 2011. Precedentemente, la Salas era stata magistrato federale nel New Jersey. Aveva presieduto una serie di casi di alto profilo, tra cui il processo penale di “The Real Housewives of New Jersey”, interpretato da Joe e Teresa Giudice; li aveva condannati entrambi alla prigione. Aveva seguito anche i recenti casi riguardanti Grape Street Crips, una banda accusata di eseguire un’operazione di traffico di droga. Mentre più di recente, la Salas aveva intrapreso la causa a Deutsche Bank, accusata di non aver seguito le politiche antiriciclaggio assumendo clienti “ad alto rischio” tra cui il finanziere milionario, accusato di pedofilia, Jeffrey Epstein, recentemente morto suicida nel carcere di New York. Attorno a Deutsche Bank e Jeffrey Epstein ruotano personaggi illustri, tra cui il presidente Donald Trump, l’ex presidente Bill Clinton e il principe del Regno Unito Andrew.