Dopo Harvard e MIT, ora 17 Stati, con altre 40 università tra le quali Yale, DePaul, l’Università di Chicago, Tufts, Rutgers e le università statali dell’Illinois, Maryland, Massachusetts, Minnesota e Wisconsin si stanno unendo legalmente per bloccare la nuova ordinanza, secondo cui gli studenti universitari stranieri che attualmente sono iscritti ai programmi online devono lasciare il paese.
Nell’area dei 17 stati e nel Distretto di Columbia gli studenti internazionali iscritti a college e università nel 2019 erano circa 373.000; e avevano contribuito all’economia con 14 miliardi di dollari, secondo quanto riportato nella denuncia.
La norma, emessa una settimana fa costringerebbe molti studenti a tornare nei loro paesi di origine durante la pandemia, e la loro capacità di studiare sarebbe gravemente compromessa, anche a causa del fuso orario.

Dopo la prima istanza presentata da Harvard e MIT, anche la Northeastern University di Boston, Massachusetts, con una dichiarazione, ha fatto sapere che sosterrà la causa. “Queste nuove linee guida della Homeland Security gettano nel caos gli studenti stranieri e hanno l’effetto di indebolire l’istruzione universitaria statunitense, uno dei punti di forza tradizionali della nostra nazione”, ha scritto il presidente della Northeastern University Joseph Aoun in una dichiarazione.
Anche la University of California ha annunciato che sosterrà la causa contro il governo federale “per violazione dei diritti dell’università e dei suoi studenti”.