E’ di buon auspicio la missiva che mi ha inviato il Ministro Paolo Gentiloni circa l’aggiornamento della convenzione di sicurezza sociale tra Italia/Inps e Stati Uniti/Social Security: ormai una priorità del Governo. Infatti, egli scrive, il 5 maggio scorso (Vedi lettera 1), in seguito ad una mia sollecitazione (Vedi lettera 2): “La informo che ….. sono state accolte le proposte di estendere le tutele previdenziali a categorie di lavoratori finora escluse, come i dipendenti pubblici. Le confermo quindi che la revisione dell’Accordo rientra tra quelli considerati prioritari dal Governo”.
Una notizia che mi ha, sinceramente, dato uno spiraglio di ottimismo perché ho percepito la frustrazione delle persone che non vedono riconosciuti i loro diritti, attraverso le lettere, le email che ho ricevuto in questi tre anni di mandato, da nuove categorie di lavoratori e da lavoratori ex INPDAP ed in particolare dalle richieste emerse, a New York, l’anno scorso, ad un Convegno sulla previdenza, che ho organizzato al Consolato, dove i cittadini italiani residenti in quella zona si sono potuti confrontare con due dirigenti dell’INPS, Conte e Ponticelli, e altri Colleghi parlamentari, Matarrese e Vargiu, venuti dall’Italia.
In quell’occasione ho confermato a me stessa che dovevo fare di più, dovevo lavorare per far sì che la Convenzione di sicurezza sociale tra l’Italia e gli Stati Uniti arrivasse davvero nell’agenda del Governo. Cosa che in realtà avevo già chiesto al Governo stesso, assieme al Collega Fabio Porta, attraverso una mozione approvata, in maniera bipartisan, il 19 marzo del 2015.
Si tratta di venire incontro all’attuale complessità del fenomeno migratorio e ai mutamenti che sono intercorsi in questi anni. Quindi, lo scorso dicembre 2015, ho inviato una lettera all’allora Sottosegretario Mario Giro (Vedi lettera 3), illustrandogli che oggi, negli Usa vi è anche una presenza di lavoratori ex INPDAP che non devono essere discriminati rispetto agli altri lavoratori sul piano previdenziale. Tutto ciò rende necessario un aggiornamento degli accordi in essere in modo da contemplare nuove tutele per quelle nuove categorie di lavoratori emerse con la recente emigrazione.
È importante che tali lavoratori non siano più discriminati e che, quindi, possano godere della totalizzazione dei contributi previdenziali. Un impegno che ho portato avanti in sinergia tra Parlamento, Pensionati, Inps, Patronati e Governo, e che, grazie al lavoro del sottosegretario Mario Giro, ha fatto sì che il Governo ponesse nella sua agenda la priorità della revisione dell’Accordo di sicurezza sociale con gli USA.
Oggi sono soddisfatta perché, quando il negoziato sarà giunto a conclusione e successivamente ratificato dal Parlamento, riusciremo a garantire i diritti previdenziali anche a quei lavoratori ex INPDAP che potranno godere della totalizzazione dei contributi previdenziali versati, e, forse, anche ad altre categorie particolari. Un passo avanti verso un welfare che tiene conto dei cambiamenti intercorsi, in questi anni, sia nelle legislazioni interne degli Stati sia nei contesti di emigrazione. Un fatto che evidenzia che se siamo uniti si può fare bene per la nostra Comunità all’estero; in fondo, l’unione fa la forza! Quindi, un grazie ai pensionati, ai patronati, al Parlamento e al Governo, perché abbiamo tutti insieme centrato l’obiettivo!



Fucsia Nissoli FitzGerald, nata in Italia e da 27 anni negli USA. Eletta nel 2013 alla Camera dei Deputati nella Circoscrizione Estero – Ripartizione Nord e Centro America, ha sempre avuto nel cuore il desiderio di contribuire al bene della Comunità italiana all’estero ed ha trovato la possibilità di farlo prima nell’impegno attraverso il volontariato ed ora in Parlamento. Alla Camera dei Deputati è membro della Commissione Affari esteri e Comunitari, Segretario del Comitato permanente sugli italiani nel mondo e la promozione del sistema paese e Presidente dell’Associazione di Amicizia parlamentare Italia-Usa. www.angelafucsianissoli.us