New York scende in campo per proteggere i suoi cittadini dalle conseguenze degli ordini esecutivi di Donald Trump. A rischio non c’è solo lo status di città santuario, difeso dal sindaco Eric Adams davanti alla Commissione di Vigilanza della Camera mercoledì 5 marzo, ma anche il diritto di ricevere terapie ormonali per la transizione di genere ai minori di 19 anni e i finanziamenti federali per educazione e ricerca a riguardo. A livello statale e cittadino, alcuni legislatori hanno proposto dei disegni di legge per salvaguardare l’accesso alle cure.
Ad Albany, la deputata Linda Rosenthal ha proposto di integrare le terapie ormonali al pacchetto di Medicaid, finanziato anche dal governo, ma gestito dai singoli Stati, ed estendere le iniziative a tutela dei diritti LGBT+. “Mi aspettavo un attacco alle persone transgender – ha commentato la rappresentate dell’Upper West Side di Manhattan al Gothamist. – Così, una volta scoperto, abbiamo lavorato velocemente”.
Al Consiglio comunale di New York, è stato sottoposto un disegno di legge per rafforzare le tutele legali agli operatori sanitari che offrono terapie ormonali ai minori di 19 anni e aumentare le campagne di sensibilizzazione in giro per la città. Se la norma entrasse in vigore, verrebbero imposte sanzioni a coloro che vietano l’accesso a questo servizio e la vittima potrebbe denunciarli.
Un mese fa ci sono state delle proteste davanti allo Stonewall National Monument, nel Greenwich Village, perché sul sito federale sono state rimosse le parole “transgender” e “queer”. In seguito agli ordini esecutivi firmati il giorno dell’insediamento, due ospedali newyorkesi, il NYU Langone e il Mount Sinai, hanno interrotto le terapie ormonali a pazienti di lunga data perché non rientravano nell’età consentita e cancellato gli appuntamenti di quelli nuovi, ha comunicato The Cut.