Trasferito in carcere a Brooklyn, nel primo giorno di udienza al tribunale di Manhattan, Luigi Mangioni si è dichiarato non colpevole degli undici capi d’accusa depositati dal procuratore distrettuale Alvin Bragg. Per il momento, è in custodia federale nella prigione MDC a Sunset Park in attesa del prossimo colloquio fissato per il 21 febbraio 2025.
Mangione, 26 anni, è stato accusato di omicidio di primo grado e omicidio a scopo di terrorismo nello Stato di New York per aver sparato a ucciso a Times Square il Ceo del colosso assicurativo UnitedHealthcare, Brian Thompson, lo scorso 4 dicembre. Il procuratore Bragg ha definito l’attacco come “un omicidio spaventoso, ben pianificato e mirato a provocare shock, attenzione e intimidazione”. In questo processo rischia una condanna di ergastolo senza condizionale.
Il 26enne è accusato anche di stalking e omicidio a livello federale, che potrebbero tradursi in pena di morte. Infine, nello Stato della Pennsylvania, dove è stato riconosciuto e arrestato dopo quattro giorni di latitanza, ha a suo carico due reati e tre accuse minori. Secondo il suo avvocato per questo processo, Thomas Dickey, Mangione si dichiarerà non colpevole anche in questo caso.
A causa della risonanza mediatica che ha scatenato questo caso, prima per la latitanza, poi per l’aspetto fisico di Mangione, l’avvocata del 26enne Karen Friedman Agnifilo ha dichiarato che il suo cliente “potrebbe non ottenere un processo equo”. “Lo stanno trattando come uno spettacolo umano”, ha commentato dopo che è stato accolto a Manhattan da una schiera di agenti della polizia di New York.