“Lo sport costruisca ponti, abbatta barriere, favorisca la pace”. È il messaggio che sfilerà per le strade di Manhattan durante la maratona di New York, domenica 3 novembre. Il mittente è Papa Francesco, il messaggero Roberto Di Sante, giornalista e scrittore, che ha fatto della corsa, e della maratona, l’antidoto per la depressione. Proprio grazie al sogno di correre la maratona di New York, infatti, lui che non aveva mai corso in vita sua, riuscì a scacciare i mostri del malessere.
Esperienza, quella newyorchese, che nel 2018 è diventata un libro, CORRI. Dall’inferno a Central Park, best seller tradotto in spettacolo teatrale, quindi podcast motivazionale, che gli è valso numerosi riconoscimenti. Il suo caso, studio per gli psicologi, è approdato anche al 48esimo Congresso nazionale di psichiatria, organizzato dalla Società italiana del settore a Torino, nel 2018.
Traguardi importanti, dunque, come quello che si appresta a tagliare per l’imminente maratona di domenica. Dopo dieci anni, Di Sante ritorna sulla vie di Brooklyn, del Queens e del Bronx che lo porteranno fino a Central Park, e lo fa da primo corridore dell’Atletica Vaticana. L’unico atleta a partecipare ad un tale evento con la bandiera della Santa Sede. Il messaggio che porterà lo scrittore-runner è preso dalla prefazione scritta da Papa Francesco del libro Giochi di pace – L’anima delle Olimpiadi e delle Paraolimpiadi (a cura di Vincenzo Parrinello), ‘manuale’ che si rifà allo spirito sportivo quale “antidoto per non cadere nella tragedia della guerra e per riscattarsi ponendo fine alle violenze”. Il messaggio è di pace, dunque, affidato allo sport, e al grande portavoce Roberto Di Sante.
Nato a Frascati, alle porte di Roma, nel 1958, autore ed ex giornalista del Messaggero, nel 2014 ha tagliato per la prima volta il traguardo dei 42 chilometri e 195 metri più famosi al mondo. Corridore dal 2013, Di Sante è tra gli italiani che sono riusciti ad aggiudicarsi il prestigioso trofeo delle ‘Six Word Marathon Majors’, che si assegna a chi completa le sei maratone più importanti: New York, Berlino, Londra, Boston, Tokyo e Chicago. “Non bisogna mai smettere di sognare, anche quando si è incatenati nel buco più scuro dell’inferno. – dice Di Sante – “Attaccarsi a una passione può essere il filo magico a cui aggrapparsi per salvarsi e rivedere le stelle”. A breve, di nuovo, viste dal cielo di New York.