A New York è emergenza crimine. I migranti stanno intasando il sistema di giustizia penale della città. Fonti della polizia hanno rivelato che il 75% delle persone arrestate a Midtown, Manhattan, negli ultimi mesi per crimini come aggressioni, rapine e violenza domestica era immigrati.
Ogni giorno, i tribunali della Grande Mela vengono invasi da richiedenti asilo che devono regolare pendenze con la legge. La situazione è aggravata anche dalla normativa della città divenuta “santuario”, che ha come obiettivo la protezione degli immigrati irregolari. Se intercettati dall’Immigration and Customs Enforcement, l’agenzia federale di polizia statunitense, non corrono il rischio di essere deportati.
“Agli agenti – ha dichiarato un portavoce della polizia di New York – viene impedito di chiedere informazioni sullo stato di immigrazione dei fermati, dei testimoni e dei sospetti, non possiamo tenere traccia dei loro trascorsi. Tuttavia, la criminalità è complessivamente diminuita rispetto al 2023 e i newyorkesi possono contare sulla vigilanza delle forze dell’ordine in ogni quartiere”.
Anche nei tribunali del Queens la situazione è preoccupante: oltre il 60% delle persone arrestate è migrante. “Alcuni giorni abbiamo così tanti casi che dobbiamo continuare a chiamare interpreti spagnoli”, ha raccontato un ufficiale delle forze dell’ordine di Queens Criminal Court House. “Alcuni di loro sono diventati ospiti ricorrenti delle carceri cittadine e delle aule di tribunale e spesso tornano per strada per recidivare con la stessa rapidità con cui sono stati catturati”.
A seminare il caos nella metropoli contribuisce anche la feroce banda venezuelana Tren de Aragua che ha commesso centinaia di crimini, tra cui una sparatoria ai danni di due poliziotti, impegnati ad arrestare un membro della gang.
Patrick Hendry, presidente di Police Benevolent Association, il più grande sindacato di polizia di New York, ha denunciato che l’illegalità è ormai fuori controllo e si è radicata ovunque.
“Il nostro sistema giudiziario non è riuscito a proteggere i newyorkesi a condannare chi commette reati, indipendentemente dalla loro provenienza”, ha precisato Hendry, “si è sparsa la voce che si può venire qua per commettere crimini, attaccare gli agenti di polizia e uscire il giorno successivo. Questo messaggio deve cambiare e tenere le persone pericolose lontane dalle nostre strade”.