Il Peperoncino Jazz Festival torna a New York per il terzo anno di fila. Anche questa edizione è stata sostenuta dall’Istituto Italiano di Cultura, in Park Ave, che insieme al direttore artistico Sergio Gimigliano ha messo a punto una serata all’insegna della musica, del cibo e del buon vino. Ad aprire l’evento di inaugurazione è stato il vice direttore dell’IIC, Massimo Sarti, che ha sottolineato come l’iniziativa non solo valorizza il jazz, ma promuove anche lo stile di vita italiano e il Made in Calabria.

La parola è poi passata a Gimigliano che ha ribadito l’importante ruolo dell’Italia nella musica jazz, con l’orgoglio di poter collaborare con la leggenda John Patitucci e di portare avanti un progetto in continua crescita. Questa edizione, che si svolgerà nel corso di 10 giornate in 8 location diverse, è costituita da concerti, workshop, incontri tematici e mostre.
Gli spettacoli “newyorkesi” vedranno esibirsi alcuni dei più rappresentativi jazzisti italiani (tra i quali Danilo Rea, Roberto Gatto, Gianluca Guidi, Elio Coppola, ecc.), una rappresentativa dei giovani talenti calabresi e alcuni dei più prestigiosi jazzisti americani, molti di origine italiana, tra i tanti Joe Lovano, Gorge Garzone, Jerry Bergonzi, Mike Mainieri, Joey Calderazzo e, soprattutto, il grande contrabbassista e bassista John Patitucci. Ed è stato proprio quest’ultimo, co-direttore artistico del Festival, la star della prima serata. Patitucci, che si è prima raccontato in un’intervista al professore dell’NYU, Dave Schroeder, ha regalato al pubblico “Soul of the Bass”, un concerto di basso acustico ed elettrico: un momento intimo e ricco d’emozione.

Il celebre musicista, vincitore di quattro Grammy Awards ha raccontato in eclusiva alla Voce di New York l’importanza delle sue origini, com’è nata la sua passione per il jazz e i progetti futuri su cui sta lavorando.
Lei è il co-direttore artistico della terza edizione del Peperoncino Jazz Festival a New York, che celebra non solo la musica, ma anche la Calabria. Che rapporto ha con le sue origini?
“Sì, la famiglia di mio padre era di Turano Castello, Calabria, mentre quella di mia madre di Finamore, Napoli. A New York è molto comune avere dei parenti che vengono dal Sud Italia e io, sin da bambino, ho dato molta importanza alla mie radici. Sono stato tante volte nel Bel Paese e mi piacerebbe ottenere la cittadinanza. Le mie origini italiane si riflettono anche nella mia musica, poiché le melodie sono molto potenti. Inoltre, sono nato lo stesso giorno dei grandi Puccini e Bottesini”.
Che cosa ama di più della Calabria?
“Sicuramente il fatto che ci siano il mare, la montagna, ma anche molte attrazioni culturali. Una delle ultime volte in cui sono stato lì ho fatto un concerto al parco archeologico di Sibari ed è stato magnifico. C’è tantissima storia, così come nel resto d’Italia, e devo dire che ogni volta che vado imparo qualcosa di nuovo”.
Da dove nasce, invece, la sua passione per il jazz?
“Ho scoperto il jazz grazie a mio nonno che aveva origini napoletane. Aveva un buon orecchio per la musica e ha tramandato la sua passione a me e mio fratello, che fu il primo a iniziare a suonare. Io volevo imitarlo, solo che lui aveva scelto come strumento la chitarra e per me – che sono mancino – era difficile suonarla. È per questo che mi sono poi dedicato al basso”.
Oggi comincia la nuova edizione del Peperoncino Jazz Festival a New York, che cosa bisogna aspettarsi?
“Sergio Gimigliano, che per me è famiglia ed è un vero e proprio visionario, sogna sempre grandi cose e anche questa volta ha fatto un lavoro magnifico. Si tratta di un’edizione speciale, davvero molto grande, con tantissimi eventi a cui prenderanno parte amici e colleghi molto talentuosi. Sono sicuro che il pubblico si divertirà!”
Quali sono, invece, i suoi progetti futuri?
“Sto portando avanti un progetto con Chris Parton e Ryan Blades con i quali farò un altro disco ad agosto. Anche se sono appena tornato da un lungo tour con Joey Calderazzo e Dave Weckl penso che viaggerò ancora un po’. Inoltre, sto lavorando molto con Danilo Pérez e nel mentre sto scrivendo tanta nuova musica. Nei prossimi mesi credo proprio che continuerò su questa strada!”
