Due uomini sono stati arrestati oggi a New York in relazione al decesso di Cecilia Gentili, la transattivista argentina morta il 6 febbraio e di cui sono stati contestati i funerali nella cattedrale di Saint Patrick il 19 febbraio. Antonio Venti e Michael Kuilan le avrebbero venduto la dose fatale.
Al momento del decesso le cause non erano state rivelate: solo l’autopsia sul corpo della donna aveva chiarito che a stroncarla nella sua abitazione di Brooklyn era stata un’overdose. La dose mortale, una combinazione di fentanyl, eroina, xilazina e cocaina, sarebbe stata acquistata il 5 febbraio da Venti e Kuilan.
Gli investigatori, infatti, hanno scoperto che Gentili aveva inviato messaggi a Venti nei giorni prima alla sua morte, in cui chiedeva espressamente un “pacchetto” da $100, che avrebbe ritirato a Williamsburg, un quartiere molto popolare di Brooklyn.
Il mix di droghe sarebbe stato fornito da Kuilan, nel cui appartamento sono stati reperiti, durante una perquisizione, 30 grammi di fentanyl in centinaia di buste.
I due imputati resteranno in carcere fino al loro processo poiché le loro potenziali condanne da 20 anni all’ergastolo potrebbero indurli alla fuga.
La morte della 52enne aveva suscitato una grande commozione nella comunità LGBTQ+ ma anche parecchia indignazione da parte di molti fedeli ed esponenti cattolici dell’arcidiocesi newyorkese che avevano definito le esequie celebrate nella Cattedrale di Saint Patrick “sacrileghe e ingannevoli”.
I familiari di Gentili avevano respinto le critiche e avevano dichiarato che tutti dovrebbero essere i benvenuti in quella chiesa. L’immigrata argentina era molto attiva nella comunità dei transgender, delle prostitute e dei sieropositivi, di cui ne difendeva i diritti.