Alle prese con una delle peggiori crisi migratorie della sua storia recente, la città di New York ha deciso di trasformare un’ex accademia di polizia a Manhattan in un rifugio per centinaia di migranti in arrivo dal confine USA-Messico.
Giovedì sera alcuni operatori dell’Ufficio per la gestione delle emergenze sono stati visti montare file e file di brandine verdi all’interno della palestra del primo piano della struttura su Gramercy Park, secondo quanto riportato dal New York Post.
Poche ore dopo, quattro autobus carichi di migranti sono progressivamente arrivati al rifugio. L’afflusso previsto è di circa 500 migranti in questo fine settimana.
Malgrado l’edificio non sia più utilizzato per l’addestramento degli agenti, fonti delle forze dell’ordine hanno riferito al Post che alcuni capi della polizia continuano a utilizzare il poligono di tiro al coperto.
La riconversione in tempi record della struttura è occasionata dall’afflusso altrettanto da record di immigrati nella Grande Mela. Le statistiche più recenti indicano che tra mercoledì 26 e domenica 30 aprile sono entrati in città poco più di 1.100 richiedenti asilo. Ma nell’ultimo anno sono più di 59.400 i migranti arrivati nella Grande Mela, il cui sistema di accoglienza è ormai prossimo al collasso.
Molti di loro sono stati portati da governatori di Stati repubblicani di confine. Tra questi c’è il texano Greg Abbott, che solo mercoledì ha spedito un centinaio di migranti (tra cui 38 bambini) su un pullman di sola andata per la città sull’Hudson – in un gesto definito “vergognoso” dal sindaco di New York Eric Adams.
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