Alcune organizzazioni conservatrici hanno inscenato un sit-in sulle spiagge del New Jersey in occasione della Giornata della Terra, lo scorso sabato, per richiamare l’attenzione sulle decine di balene spiaggiatesi negli ultimi mesi sulla costa orientale degli Stati Uniti – che a loro dire è causata dai parchi eolici offshore.
Sabato, i frequentatori delle spiagge di Atlantic City hanno assistito al sorvolo di un aereo con il messaggio “SAVE-WHALES-STOP-WINDMILLS.ORG” (Salviamo-le-balene-fermiamo-le-pale-eoliche.com). Un altro cartellone con il medesimo messaggio è stato installato all’ingresso della città costiera, corredato dall’immagine di una balena morta spiaggiata sulla costa.
Gli spot sono stati sponsorizzati dal Committee for a Constructive Tomorrow e dall’Heartland Institute per attirare l’attenzione sul possibile rischio che la costruzione di turbine eoliche comporta per balene, delfini e altre specie acquatiche.
La campagna arriva sulla scia di un’inchiesta di ProPublica, pubblicata la scorsa settimana, che ha rivelato come l’amministrazione Biden abbia minimizzato i rischi ambientali per approvare “un’espansione senza precedenti per i progetti eolici offshore”, comprese le agevolazioni fiscali per gli sviluppatori di energie rinnovabili nell’ambito dell’Inflation Reduction Act.
I funzionari federali avrebbero volutamente ignorato la circostanza che il rumore creato dalla costruzione dei parchi, in particolare l’infissione delle turbine nel fondo dell’oceano, avesse un rilevante impatto sulla vita acquatica. La loro costruzione prevede inoltre l’attraversamento da parte di enormi navi di aree notoriamente frequentate delle balene, aumentando la probabilità che tali mammiferi marini vengano feriti mortalmente.
Da cinque anni a questa parte tutta la costa orientale degli Stati Uniti ha visto un anomalo aumento degli spiaggiamenti di creature marine – tra cui più di una decina di balene solo nell’ultimo anno.
Le autopsie sui cadaveri di molti animali spiaggiatisi suggeriscono che la causa del fenomeno potrebbe essere lo scontro tra gli animali e le navi mercantili – mentre la pista che punta il dito contro le pale eoliche offshore non ha ancora raccolto prove sufficienti.
Secondo l’inchiesta di ProPublica, i 2,4 milioni di acri di oceano gestiti dal governo federale vedranno la costruzione di oltre 3.000 turbine eoliche e l’installazione di circa 10.000 miglia di cavi nel corso dei prossimi dieci anni.