C’è vita oltre Manhattan?
Secondo le ultime statistiche demografiche pubblicate giovedì dallo US Census, nell’ultimo anno tre dei cinque boroughs di New York hanno registrato un drammatico calo di abitanti. Non però il cuore della City, dove la crescita è stata netta e in controtendenza con il resto della Grande Mela.
Nello specifico, lo scorso anno la popolazione del Queens è diminuita di 50.112 abitanti, il terzo peggior dato di tutti gli Stati Uniti – dietro solo alla contea di Los Angeles (-90.704) e a quella di Cook a Chicago (-68.314).
Non se la passa troppo meglio Brooklyn, che ha perso 46.970 persone nello stesso periodo di tempo. E nel Bronx il calo è stato di poco inferiore – -41.143 persone. Il bilancio è invece più clemente, ma pur sempre negativo, a Staten Island – da cui sono andate via appena 2.351 persone.
Discorso decisamente a parte merita Manhattan, unico quartiere a invertire la tendenza con l’afflusso di ben 17.472 nuovi abitanti (che tuttavia sono poco più di un decimo dei 100.000 residenti andati via nel periodo pandemico). L’aumento è dovuto principalmente all’immigrazione locale e internazionale: a Manhattan il bilancio degli arrivi di stranieri è decisamente in positivo (+10.947), così come lo è il numero di nascite rispetto ai decessi (+3.292).
Negli altri boroughs, invece, gli arrivi dall’estero non sono riusciti a compensare il massiccio abbandono da parte dei residenti storici.
Complessivamente, al 1° luglio 2022, la popolazione totale di New York City era di 8.335.897 abitanti, con un calo di 468.297 persone rispetto al picco pre-pandemia e una diminuzione di 123.104 individui rispetto al 2021.
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