Andrea Campagna rifiuta di considerare che il loro gesto sia stato eroico: “Abbiamo fatto quel che era giusto fare” dice. Insieme al marito Alexander, Andrea ha aperto le porte di casa sua a 10 turisti coreani, alle 2 di pomeriggio venerdì, mentre la peggiore bufera di gelo della storia recente si abbatteva sulla regione. L’autista del gruppo che stava dirigendosi alle Cascate del Niagara era rimasto intrappolato nella neve e aveva bussato alla loro porta sperando di poter prendere in prestito degli strumenti per spalare via la morsa e liberare il furgone. Alexander e Andrea non hanno voluto sentir ragioni: li hanno immediatamente invitati a entrare nella loro casa.
Alexander ha spiegato che l’esperienza di lunghi anni a Buffalo gli aveva fatto capire che la tempesta che stava infuriando sulla città era un mostro, e l’idea che i dieci si rimettessero alla guida del furgone gli sembrava suicida.
Così è nata una delle storie più belle di questo Natale. Un Natale addolorato dalla morte di decine di individui per colpa di un ennesimo caso di clima estremo, e allo stesso tempo allietato dalla generosità di tante persone: “Non siamo noi gli eroi – insiste Andrea, al telefono con La Voce di New York -. Gli eroi sono i poliziotti, i soccorritori che sono andati di auto in auto, di casa in casa, loro hanno salvato tante vite”.

Eppure non c’è dubbio che Alexander e Andrea abbiano salvato la vita dei 10 coreani. Se si fossero rimessi alla guida, i turisti sarebbero finiti di nuovo bloccati, e chissà se avrebbero avuto la forza di camminare contro la neve che veniva giù furiosa, trascinata dal vento oltre i 100 chilometri orari, e con la temperatura precipitata a 20 gradi sotto zero.
Alexander Campagna, un dentista nella città di Buffalo, ha sangue italiano nelle vene. I suoi nonni sono arrivati a Toronto, e da lì hanno proseguito per gli Usa, da Pisterzo, un paesino nel Lazio, in provincia di Latina. Il padre di Alexander, Angelo, ha fatto ritorno almeno una volta a vedere la terra originaria: “Noi ci siamo andati per il nostro viaggio di nozze” ricorda Andrea, un’infermiera all’ospedale di Buffalo, che ridendo ci racconta quanto lei e il marito amino la cucina italiana. Allo stesso tempo, Andrea e Alexander si divertono a sperimentare le cucine di tutto il mondo…guarda caso anche quella coreana.
Così nei due giorni in cui hanno ospitato i dieci turisti, hanno potuto farli sentire a casa, cucinando loro manicaretti sud-coreani. Alexander ha cucinato con gioia: “Sentivo che mia nonna stava sorridendo dal cielo, sapendo che stavamo continuando la sua tradizione di generosità e compassione – dice a La Voce -. Condividere i pasti è un modo per superare le barriere linguistiche, e per provare amore a Natale”.

Le sistemazioni per la notte sono state un po’ più arrangiate: nelle tre camere da letto sono stati creati materassi di fortuna, ma tutti hanno avuto spazio e sono stati al caldo e al sicuro.
L’avventura si è conclusa domenica, quando gli spazzaneve sono riusciti a ripulire le strade, e il gruppo ha potuto liberare il furgone per continuare il viaggio. Prima di ripartire però, le sette donne e i tre uomini hanno invitato Alex e Andrea ad andare a far loro visita in Corea. “Perché no? Ci piace esplorare!” dice Andrea.