L’Italia è uno dei pochi paesi al mondo in cui, quando si parla di cultura, non si pensa solo ed esclusivamente a discipline come la letteratura, la musica o la pittura, ma anche alla sua tradizione gastronomica. Non c’è da stupirsi quindi se tra le istituzioni pubbliche e la cucina italiana esista da tempo un connubio strettissimo.
Una sinergia che è riemersa il 15 novembre scorso alla Generoso Pope Foundation di Tuckahoe in Westchester County in occasione della presentazione della settima edizione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo che si terrà dal 14 al 20 novembre 2022 e il cui titolo per quest’anno è “Convivialità, Sostenibilità e Innovazione: gli ingredienti della cucina italiana per la salute delle persone e la protezione del pianeta”.
A testimonianza del profondo valore culturale attribuito alla nostra tradizione culinaria, ad aprire l’incontro di martedì sera è stato il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura Fabio Finotti.
Nell’organizzare l’evento in collaborazione con il Westchester Italian Cultural Center e la Generoso Pope Foundation, l’Istituto ha anche dato prova del fatto che il suo raggio d’azione non si limita alle tradizionali aree metropolitane di New York ma fa sentire la sua presenza anche nelle zone limitrofe dove, per altro, la vitalità del panorama culturale locale e la presenza delle comunità italiane sono entrambe molto cospicue.
“Uno degli obiettivi dell’Istituto Italiano di Cultura – ha dichiarato a questo proposito il Direttore Finotti alla Voce di New York – è quello di uscire da Manhattan e intercettare le nuove generazioni di italo-americani. Abbiamo il compito di portare l’Italia negli USA ma, allo stesso tempo, anche quello di portare in Italia tutto quello che la nostra cultura sta producendo di nuovo e di vitale all’estero. Incontrare la comunità diffusa degli italo-americani al di là di New York, significa comprenderne i cambiamenti e approfondire un dialogo che ruota sempre più intorno a temi nuovi”.

Presentata dalla conduttrice televisiva ed autrice italo-americana Mary Calvi, la selezione dei relatori che sono intervenuti all’incontro ha voluto rispecchiare i tre elementi che hanno dato il titolo alla manifestazione di quest’anno: convivialità, sostenibilità e innovazione.
Che a rappresentare il tema della convivialità sia stato scelto uno chef ovviamente non desta sorprese. Larry Forgione, detto il “Padrino della Cucina Americana” e considerato uno degli iniziatori della tendenza “Farm to Table” è stato il primo tra gli ospiti ad intervenire parlando della sua esperienza personale e della sua precoce passione per il cibo come fattore di aggregazione sociale.
Del sempre più importante tema della sostenibilità ha poi parlato Jamil Ahmad, Direttore del Programma di Tutela Ambientale delle Nazioni Unite. Ahmad ha messo in evidenza il fatto che la popolazione mondiale ha appena superato la soglia degli otto miliardi di individui, un numero che mette sotto pressione la disponibilità delle risorse planetarie. E tuttavia, a dispetto di questo aumento senza precedenti, le nostre risorse alimentari sarebbero ancora sufficienti se solo riuscissimo a gestirle con maggiore saggezza, evitando gli enormi sprechi di cibo che si verificano con tragica regolarità.
A chiudere la sezione iniziale dell’incontro è stato John DeCicco, Direttore Esecutivo della DeCicco and Sons, la catena di supermercati presenti in tutti i maggiori centri di Westchester County che ha assunto una posizione di leadership nella conservazione alimentare adottando tutte le più moderne tecnologie per ridurre il loro impatto ambientale. Dalle tecniche della refrigerazione dei generi alimentari, alla conservazione delle risorse idriche utilizzate dai 10 supermercati di cui si compone la catena, all’utilizzo di pannelli solari per la generazione del loro fabbisogno elettrico, la ditta italo-americana ha avuto molto coraggio nello sperimentare per prima la gestione dei suoi inventari con queste tecnologie.
Dopo l’incontro iniziale, intervallato dagli intermezzi musicali del tenore Luciano Lamonarca, gli ospiti sono prevedibilmente passati dalla teoria dei discorsi sulla preparazione, gestione e conservazione del cibo alla pratica della degustazione di prodotti tipici italiani.