Più che un divieto, i cartelli “Gun free zone” (zona libera da armi) affissi all’entrata e all’uscita delle aree newyorkesi stabilite dall’Ufficio del sindaco Adams sono diventati quasi un’attrazione turistica.
I passanti sono incuriositi da quell’immagine, una pistola nera con divieto di colore rosso, che campeggia negli angoli delle strade che vanno dalla Sesta fino ad arrivare alla Nona Avenue, coinvolgendo aree considerate sensibili: partendo dalla piazza più famosa del mondo, Time Square, passando per asili nido, teatri, chiese, Port Autority (stazione dei bus e dei treni). Selfie e foto per poter raccontare di aver visto, dal vivo, l’ennesima emergenza e polemica che caratterizza New York.
Il provvedimento, voluto dal sindaco Eric Adams e dalla Governatrice dello Stato di New York, Kathy Hochul, è arrivato dopo la sentenza della Corte Suprema federale che lo scorso giugno ha invalidato la legge statale sul porto d’armi, consentendo di fatto a ogni detentore legale di armi da fuoco di girare indisturbato per le vie della Grande Mela. Le autorità hanno così deciso di istituire una “Gun free zone” in cui sarà tassativamente vietato portare pistole o fucili (fatta eccezione per le forze dell’ordine e i soggetti autorizzati). Anche se non è ancora ben chiaro come faranno gli agenti del NYPD a controllare.
La certezza è che il provvedimento ha innescato un braccio di ferro giudiziario avviato dalle lobby delle armi che chiedono l’abolizione del divieto.
In attesa di fare chiarezza, i cartelli strizzano l’occhio a chi passa sulla Sesta fino alla Ottava Avenue, tra la 40esima e la 53esima strada; ancora, tra la Ottava e la Nona Avenue, dalla 40esima alla 48esima strada. Le segnalazioni sono posizionate sui pali agli incroci, quasi mimetizzati tra i divieti di parcheggio (la confusione è anche legata ai colori scelti). Sulla Sesta è possibile trovare anche un cartellone digitale che, in inglese e in spagnolo, annuncia la Gun free zone. Non ci sono cartelli invece a Time Square plaza.
È possibile trovare gli avvisi anche all’uscita di Port Autority, stazione dei bus e dei treni, dove passano centinaia di persone tra turisti e lavoratori. Sicuramente, l’obiettivo di inviare il duplice messaggio di “rassicurazione” e di sensibilizzazione sull’uso indiscriminato delle armi è passato. Anche se non tutti sono d’accordo.
“Sono contenta, condivido la scelta, Time Square libera dalle armi”, ci dice Justine, turista americana che non conosceva il provvedimento. A farle eco è George, da anni all’incrocio sulla Sesta a vendere hod-dog con il suo carrettino. “Certo che sono d’accordo, basta pistole”. Il newyorkese Greg aggiunge: ” Assolutamente favorevole. Abitavo nei pressi di Time Square fino a qualche anno fa e credo che questa zona, come molte altre, ad alto tasso di visitatori debba essere libera da armi”.