Sarebbero tutti poco più che ragazzini i responsabili dell’omicidio di un taxista nel Queens costato la vita al 52enne Kutin Gyimah, che la settimana scorsa è tragicamente morto dopo essere stato colpito in faccia e dopo aver sbattuto la testa sul cemento mentre cercava di rincorrere la comitiva (fuggita senza pagare la corsa).
Cinque giorni dopo, la polizia di New York è riuscita ad arrestare il principale sospettato dell’omicidio e uno dei presunti complici, avendo inoltre condiviso pubblicamente alcuni video di sorveglianza per arrivare agli altri colpevoli.
I due ragazzi attualmente in custodia del NYPD sono il sei volte pregiudicato Austin Amos, 20 anni – che giovedì si è presentato alla stazione di polizia assieme alla madre – e un altro sospetto la cui identità non è stata ancora rivelata. I due dovranno verosimilmente rispondere di violenza di gruppo e furto di servizi, tra le altre accuse.
Le forze dell’ordine sono ora alla ricerca di altre due ragazze, rispettivamente di 13 e 15 anni, entrambe già note alla polizia nonostante la giovanissima età. La quinta e ultima complice sarebbe invece una 16enne che, secondo gli inquirenti, pur trovandosi fisicamente sulla scena del crimine, non avrebbe preso parte all’aggressione ma solo alla fuga.
Intorno delle 6:30 di sabato scorso, la vittima stava accompagnando cinque passeggeri all’angolo tra Beach 54 Street e Arverne Boulevard ad Edgemere, poco distante da Rockaway Beach, nel Queens. Alla fine della corsa, i cinque passeggeri avrebbero iniziato a darsela a gambe senza pagare. Dopo una breve rincorsa, uno dei ragazzi sarebbe stato raggiunto da Gyimah, e così il gruppo avrebbe iniziato a pestare l’uomo con calci e pugni. Un colpo alla testa è poi risultato fatale per il 52enne, che dopo essere stato trasportato d’urgenza all’ospedale St. John, è stato dichiarato morto.