Gli appassionati d’arte, a New York e negli Stati Uniti, lo conoscevano tutti. È morto Claes Oldenburg, tra i maggiori esponenti della pop art, autore delle sculture giganti raffiguranti mollette, forchette e cucchiai, considerate tra le più celebri negli Usa. Aveva 93 anni e di recente era stato vittima di una brutta caduta, dalla quale non si era più ripreso.
La morte è avvenuta oggi nella sua casa studio di New York. Era nato a Stoccolma, in Svezia, ma americano lo era diventato di adozione, dopo essere stato una delle figure chiave dell’arte newyorkese negli anni ’50 e ’60, protagonista della scena insieme a Andy Warhol e Roy Lichtenstein.
Le sue prime opere nacquero come denuncia del consumismo alimentare: Oldenburg realizzò sculture in gesso che raffiguravano dolci, torte e hamburger al formaggio, per poi concentrarsi sulla riproduzione di oggetti di uso comune. Spesso le opere venivano presentate in vere e proprie performance all’aperto, davanti al pubblico.

Grazie all’incontro con la donna che diventerà poi sua moglie, l’artista olandese Coosje Van Bruggen, dalla seconda metà degli anni ’70 Oldenburg passò alla realizzazione di opere monumentali inserite in contesti urbani.
Tra queste, una delle più celebri resta “Il corso del Coltello”, presentato a Venezia nel 1985, seguito dal “Binoculars Building”, del 1991, l’edificio a forma di binocolo realizzato a Venice, Los Angeles. Dal 2011 la struttura ospita alcuni edifici di Google.
Dopo la scomparsa della moglie, portata via da un cancro al seno nel 2009, Oldenburg aveva limitato sempre di più le sue uscite pubbliche.
L’anno scorso la Pace Gallery gli aveva dedicato un ultimo show, l’esibizione del lavoro finale realizzato dall’artista e dalla moglie dal titolo “Dropped Bouquet”, una scultura gigante d’alluminio raffigurante un mazzo di fiori colorati, con i petali avvolti malinconicamente su loro stessi: immagine simbolica di un’arte pop, e una storia d’amore, arrivati al loro epilogo.