Il Lincoln Center di New York ha ospitato le nozze di massa di cinquecento coppie che erano state costrette ad annullare il matrimonio a causa della pandemia di Covid-19.
La cerimonia simbolica, denominata ‘Rewedding’, ha avuto inizio nel pomeriggio di domenica ed è stata officiata dal reverendo Jacqui Lewis, dall’imam Khalid Latif e dal rabbino Matt Green. Un momento di gioia, un’esplosione di colori ed emozioni per tutte quelle coppie di diversa provenienza etnica che dovettero annullare la cerimonia o, in alcuni casi, organizzarla rispettando rigidi protocolli (uso della mascherina, distanza sociale), ridimensionando la lista degli invitati.
La cancellazione dei matrimoni, il rinvio sine die, fece registrare un crollo importante dell’intero comparto “wedding”. Lo Stato di New York cercò di correre ai ripari, di andare incontro alle esigenze delle coppie. L’allora Governatore democratico Andrew Cuomo emanò un decreto esecutivo grazie al quale ai newyorkesi fu concesso di sposarsi “da remoto”. Senza essere presenti fisicamente, davanti al celebrante, ma collegandosi con una qualsiasi piattaforma come Zoom o Skype. E molti celebrarono le nozze online.
Poi, piano piano, il ritorno alla normalità. E così, nella suggestiva location del Lincoln Center, tutti hanno “ri-sposato” il loro partner.
In fila, mano nella mano, sorridenti, hanno atteso il proprio turno per poi salire sul palchetto e pronunciare il fatidico “sì, lo voglio”. Un momento di “rinascita” e di svolta anche per lo stesso Lincoln Center, che durante il lockdown accusò un duro colpo con il licenziamento di molti dipendenti (in parte, successivamente riassunti) e il taglio degli stipendi.
Una cerimonia che ha regalato forti emozioni per tutti. Un momento simbolico sinonimo di ripartenza.