Nel campo degli hot dog è una vera e propria istituzione. E ora, Papaya king, nota per i suoi salsicciotti serviti con bevande tropicali, rischia di essere demolita. Dopo quasi 100 anni di ‘onorata carriera’. Sì, perchè la società di sviluppo Extell – conosciuta come Billionaire’s – avrebbe presentato i documenti per abbattere l’edificio situato al 171-179 East 86th Street, nell’Upper East Side.
La storia di Papaya King ha radici lontane. Tutto parte da Ellis Island, la porta verso il sogno Americano, dove giunse, nel 1923, Costantino Poulos. Cominciò a lavorare nel mondo della gastronomia e poco dopo acquistò diversi punti vendita. Ma la svolta arrivò grazie ad una vacanza a Cuba, dove ebbe una vera e propria illuminazione culinaria, innamorandosi delle bevande alla frutta tropicale.
Appena rientrato in America, Costantino chiuse il suo negozio per aprire l’Hawaiian Tropical Drinks, il primo juice bar di New York, che presto si trasformò nel famoso Papaya hot dog.
Il passo per aprire una vera e propria catena fu breve. L’innovazione hot dog e drink alla frutta tropicale piacque subito molto.
Ovviamente, anche il famoso negozio ha vissuto, nel corso del tempo, alti e bassi.
Fortune e difficoltà che si sono intrecciate anche con storie mai confermate ma affascinanti, come quella che avrebbe visto Babe Ruth come testimonial per la catena dei negozi.
Poulos morì nel 1988 e suo figlio Peter e il nipote Alexander continuarono a gestire l’attività per quasi un decennio prima di vendere i diritti del marchio Papaya King a una società di private equity nel 1997.
Da aggiungere che il famoso negozio è al centro di una disputa legale relativa al diritto di rimanere nel posto dove originariamente aprì. Il precedente padrone di casa ha intentato una causa nel 2020, sostenendo che il contratto di locazione di Papaya King era terminato e che la società di gestione successivamente subentrata non avesse alcuna autorizzazione in tal senso.
Tra istanze legali e future demolizioni, il negozio entra di diritto nella storia dei locali più conosciuti e amati dai newyorkesi che, sentita la notizia, hanno espresso amarezza e contrarietà. E se Papaya King davvero dovesse sparire con i suoi mattoni rossi, un’altra pagina di storia di Manhattan sarebbe cancellata.